2017-06-08 12:36:00

Piena convergenza tra Papa e vescovi del Venezuela


Papa Francesco ha ricevuto stamani in Vaticano i membri della presidenza della Conferenza episcopale del Venezuela. In serata, la conferenza stampa dei vescovi stessi. "II Papa - ha riferito mons. Diego Rafael Padron Sanchez, vescovo di Cumana' e presidente della Conferenza episcopale venezuelana, era gia' molto informato sulla situazione, ma questa udienza conferma le sue informazioni e segna un avvicinamento piu' grande alla conferenza episcopale e rafforza le nostre attivita' e le nostre decisioni".

"Il Papa, ha aggiunto, e' davvero preoccupato e sente le necessita' del popolo venezuelano". Il presule ha poi affermato che è necessario "riconoscere la volonta' del popolo che chiede alimenti, medicine, liberta' e elezioni libere e, prima delle elezioni, una consultazione popolare sulla Assemblea costituente". Sui contenuti dell’udienza di oggi, Alina Tufani ha intervistato il cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas presente all’incontro con Francesco:

R. - L’incontro è stato molto bello. Il Santo Padre ci ha ricevuto per ben 50 minuti con una grande cordialità. Abbiamo potuto parlare con grande libertà, manifestando prima di tutto la nostra comunione con il Santo Padre. Noi siamo veramente uniti al successore di Pietro; non è vero che il Papa va per una via e noi andiamo per un’altra; questo è assolutamente falso. Noi siamo uniti con il Santo Padre che vuole, anche lui, la risoluzione della grave crisi politica, economica, sociale e umanitaria che soffre il Venezuela. Papa Francesco lo ha detto anche il 30 aprile scorso a Piazza San Pietro, chiedendo delle negoziazioni politiche per risolvere i problemi che il popolo venezuelano sta affrontano per colpa di questa crisi.

D. - Lei parla di negoziazioni, non di dialogo. Perché? Qual è la differenza in questo caso?

R. - Le negoziazioni sono delle trattative per risolvere i problemi, questa è una cosa chiarissima. La parola dialogo può essere male interpretata. Allora insieme al Santo Padre parliamo di negoziazioni, ma queste non si possono realizzare adesso, senza che ci siano delle condizioni chiare, che si diano garanzie sicure come ha detto Papa Francesco in un’altra occasione.

D. - Cosa potrebbe fare in questo caso la Santa Sede per queste negoziazioni?

R. - Non lo so. Penso semplicemente che il governo deve capire che se non si risolvono i problemi del popolo venezuelano, quello della fame, quello della mancanza di medicinali, quello dei prigionieri politici, la mancanza di elezioni, l’annullamento delle facoltà costituzionali dell’assemblea nazionale, cioè del parlamento, senza queste condizioni non ci sarà pace in Venezuela. Il governo deve capire questo.

D. - Molti parlano della vicinanza di una specie di guerra civile, di un colpo di Stato … Come possiamo vedere da fuori quello che si vive in questo momento in Venezuela?

R. - No, penso di no a queste ipotesi. Penso che dobbiamo occuparci di arrivare a queste negoziazioni per ritrovare la convivenza sociale pacifica che vogliamo tutti in Venezuela.








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