"Educare la popolazione di un Paese è un dovere immenso che lo Stato non può fare da solo": così mons. John Bonaventure Kwofie, vescovo di Sekondi-Takoradi e responsabile della Commissione dell'educazione della Conferenza episcopale del Ghana, ha lodato l'intenzione del governo nazionale di riconsegnare alle istituzioni religiose la gestione delle scuole missionarie. “Abbiamo accolto questa notizia con grande gioia - ha detto il presule - era nostro desiderio, da tempo, che ciò avvenisse”.
Collaborazione tra Stato e Chiesa
Ribadendo la collaborazione tra Stato e Chiesa nel settore educativo, il presule ha
sottolineato alcune difficoltà nel momento in cui le istituzioni religiose sono state
“relegate sullo sfondo, a causa della mancanza di accordi o politiche chiare” con
le autorità civili. Quindi, il riconsegnare le scuole missionarie ai loro gestori
originari significa “riconoscere il contributo dei corpi religiosi e le finalità per
le quali sono state fondate le istituzioni missionarie”.
Migliorare qualità dell’istruzione nazionale
“Gli enti religiosi - ha detto il presule - sono in grado di essere partner del governo
per una migliore qualità dell’istruzione del Paese”. Dal suo canto, il direttore generale
dell’Unità per l’istruzione cattolica, la sig.ra Doris Ashun, ha esortato i coordinatori
e i direttori delle scuole a vigilare affinché venga rispettata la disciplina religiosa
della Chiesa. (I.P.)
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