“Il mondo ha bisogno del Vangelo di Gesù”. E’ quanto afferma il Papa nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale che sarà celebrata il prossimo 22 ottobre. Francesco, nel testo pubblicato oggi, ricorda il potere trasformante del Vangelo ed esorta a far crescere “un cuore missionario”. "Lo Spirito Santo - è stata la sua preghiera al Regina Caeli - sostenga la missione della Chiesa nel mondo intero e dia forza a tutti i missionari e le missionarie del Vangelo". Ce ne parla Benedetta Capelli:
Una Giornata per riflettere sulla missione al cuore della fede cristiana. E’ l’invito del Papa nel messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale, in calendario il 22 ottobre, perché – scrive Francesco – “la Chiesa è missionaria per natura” e "se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre". E’ necessario però chiedersi, in “un mondo confuso da tante illusioni, ferito da grandi frustrazioni e lacerato da numerose guerre fratricide che ingiustamente colpiscono specialmente gli innocenti”, qual è il fondamento della missione.
La missione e il potere trasformante del Vangelo
Il Pontefice ricorda che il Vangelo è la Buona notizia che porta ad una “gioia contagiosa”,
“una vita nuova” in Cristo che è via, verità e vita. Nella via che seguiamo con fiducia
e coraggio sperimentiamo la verità - sottolinea il Papa - e riceviamo la sua vita
che “ci rende liberi da ogni forma di egoismo ed è fonte di creatività nell’amore”.
Così l’annuncio diventa “parola viva” in Gesù che si fa carne in ogni situazione umana.
La missione e il mondo
La Chiesa è Gesù che continua ad evangelizzare e agire, è il kairos “il tempo propizio
della salvezza nella storia”. La missione della Chiesa quindi non è la diffusione
di “una ideologia religiosa e nemmeno la proposta di un’etica sublime”, è l’incontro
con una Persona che “diventa sempre nuovamente nostro contemporaneo”, l’incontro con
la forza trasformante dello Spirito che “feconda l’umano e il creato come fa la pioggia
con la terra”. Il Vangelo con il Battesimo è “fonte di vita nuova”, “mediante la Cresima,
diventa unzione fortificante” e mediante l’Eucaristia “cibo dell’uomo nuovo, medicina
di immortalità”. “Il mondo - sottolinea il Pontefice - ha essenzialmente bisogno del
Vangelo di Gesù Cristo” che, “attraverso la Chiesa, continua la sua missione di Buon
Samaritano, curando le ferite sanguinanti dell’umanità, e di Buon Pastore, cercando
senza sosta chi si è smarrito per sentieri contorti e senza meta”. Il Papa cita diversi
esempi e testimonianze come una celebrazione di “grande consolazione” nel Nord Uganda,
sconvolto dai conflitti, quando un missionario fece ripetere il grido di Gesù sulla
Croce. “Il Vangelo - sottolinea Francesco - aiuta a superare le chiusure, i conflitti,
il razzismo, il tribalismo, promuovendo dovunque e tra tutti la riconciliazione, la
fraternità e la condivisione”.
La missione, spiritualità di continuo esodo
La Chiesa è chiamata ad uscire dai suoi recinti e questo “stimola un atteggiamento
di continuo pellegrinaggio attraverso i vari deserti della vita, attraverso le varie
esperienze di fame e sete di verità e di giustizia”, con il cuore proteso verso il
cielo. E’ questa la missione di una Chiesa non autoreferenziale ma della Chiesa di
Cristo, “suo corpo crocifisso e glorioso”.
I giovani, speranza della missione
Papa Francesco sottolinea la bellezza dei giovani “viandanti di fede”, “felici di
portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra”. I giovani
sono la speranza della missione e il prossimo Sinodo del 2018 sul tema: “I giovani,
la fede e il discernimento vocazionale” è un’occasione “per coinvolgere i giovani
nella comune responsabilità missionaria che ha bisogno della loro ricca immaginazione
e creatività”.
Il servizio delle Pontificie Opere Missionarie
Alle Pontificie Opere Missionarie, il Papa riconosce il contributo prezioso nel suscitare
“in ogni comunità cristiana il desiderio di uscire dai propri confini e dalle proprie
sicurezze e prendere il largo per annunciare il Vangelo a tutti”, per far crescere
“un cuore missionario” “con la preghiera e con la testimonianza di vita e con la
comunione dei beni per rispondere alle gravi e vaste necessità dell’evangelizzazione”.
Infine l’invito ad ispirarsi a Maria, “Madre dell’evangelizzazione” perché “ci aiuti
a dire il nostro sì nell’urgenza di far risuonare la Buona Notizia di Gesù nel nostro
tempo”, perché con Lei “possiamo acquistare la santa audacia di cercare nuove strade
perché giunga a tutti il dono della salvezza”.
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