2017-05-20 07:40:00

Messico: rapito un altro giornalista, dopo assassinio Valdez


Ancora un rapimento in Messico. Un giornalista è stato sequestrato da uomini armati nello Stato occidentale di Michoacan, a pochi giorni dall’uccisione di un altro reporter. Un conflitto “a basso rumore” quello che gli analisti individuano nel Paese latinoamericano, che soltanto nel 2016 ha provocato 23 mila morti, secondo un’indagine dell’Istituto internazionale di studi strategici. Il servizio di Giada Aquilino:

In un Paese che negli ultimi dieci anni, da quando il governo centrale ha dichiarato guerra ai narcos, ha visto salire il numero degli scomparsi in circostanze sospette a oltre 30 mila, la notizia del rapimento di Salvador Adame aggrava un quadro già critico. Proprietario di una televisione locale, il giornalista è stato sequestrato da uomini armati a Nueva Italia, città afflitta dalla violenza legata alla criminalità organizzata.

Gli omicidi e gli attacchi
Soltanto a inizio settimana, l’omicidio di uno dei più noti reporter specializzati in narcobande, Javier Valdez, ucciso a colpi di pistola da sicari a Culiacan, nello Stato di Sinaloa. Si è trattato del settimo giornalista ucciso dall’inizio dell’anno. A Città del Messico, invece, un sacerdote, padre Miguel Angel Machorro, era stato pugnalato al collo mentre officiava Messa in cattedrale. A San Fernando, nello stato di Tamaulipas, a cadere sotto i colpi di uomini armati la scorsa settimana era stata Miriam Elizabeth Rodriguez, nota esponente dei gruppi attivi nella ricerca di 'desaparecidos' in seguito al rapimento e all’uccisione della figlia.

La ricerca dell'Istituto internazionale di studi strategici
Una lista di atrocità che ha portato il Messico a superare l’Iraq e l’Afghanistan balzando al secondo posto nella triste classifica, guidata dalla Siria, dei Paesi dove sono maggiori le vittime dei conflitti.








All the contents on this site are copyrighted ©.