2017-05-20 11:35:00

Commento di don Sanfilippo al Vangelo della VI Domenica di Pasqua


Nella sesta Domenica di Pasqua, la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù dice ai discepoli:

“Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi”. 

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

Perché quando desideriamo vedere l’agire di Dio, Egli sembra non manifestarsi? Il Vangelo odierno ce ne svela una possibile ragione: Gesù Cristo dice di rivelarsi solo a coloro che custodiscono le sue parole mettendole in pratica, per un genuino amore nei suoi confronti. Egli si fa presente per il dono del suo Spirito, lo Spirito della Verità, fonte e autore di consolazione. Solo chi ammette l’esistenza della Verità e, desiderandola, si mette a ricercarla, sarà amato e visitato dalla Verità stessa al momento opportuno. Coloro, invece, che rifiutando l’esistenza della Verità di Cristo, credono che “tutto sia relativo”, e sia vero solo ciò che è loro gradito e congeniale, oppure, pur non negando la Verità, ne ritengono impossibile la conoscenza, rimarranno nella loro condizione: Cristo, rispettandone l’attitudine, non si farà loro conoscere, né si manifesterà, e nemmeno riceveranno consolazione negli affanni. Quali sono, allora, le parole che il Signore c’invita a custodire e ad onorare con l’obbedienza? “Mettimi al primo posto nel tuo cuore”, “Annuncia con franchezza la mia resurrezione, il mio perdono, e la vita nuova”, “Sii disposto, se necessario, a soffrire compiendo il bene, piuttosto che operare il male”, “Ricevi la capacità d’amare, nella Chiesa, mediante la Scrittura e i Sacramenti”.








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