“Porre Cristo al centro del proprio operato e ricercare costantemente la sua saggezza”: questo l’incoraggiamento rivolto ai coordinatori diocesani del dipartimento Giustizia e Pace in Etiopia che, nei giorni scorsi, hanno partecipato ad un seminario di formazione organizzato dal Segretariato cattolico etiopico (Esc) e svoltosi ad Addis Abeba.
Pregare per rafforzare la fede
Intervenendo all’incontro, il segretario generale dell’Esc, padre Hagos Haysh, ha
invitato i coordinatori diocesani ad essere “agenti del ministero della pace e della
riconciliazione della Chiesa cattolica”, ribadendo che “lavorare alla costruzione
della pace richieda rigorosamente di mettere Cristo al centro”. “Lavorando come agenti
di pace e di riconciliazione – ha detto padre Haysh – dobbiamo costantemente cercare
il coraggio e la saggezza attraverso la luce di Cristo, dobbiamo pregare e rafforzare
la nostra fede”.
La sapienza di Dio
Infatti, è “attraverso la sapienza che Dio ci concede che possiamo riconoscere le
realtà sociali dei nostri tempi e servire, di conseguenza, i fedeli. E questo è ciò
che ci distingue da altri lavoratori del settore sociale”. Per questo, ricordando
l’importanza di tutelare anche le persone più deboli ed indifese, padre Hagos ha sottolineato
che chi opera in favore della pace, della riconciliazione e della giustizia deve essere
costantemente aggiornato sulle leggi vigenti nel Paese, così da offrire il giusto
servizio a partire da una prospettiva corretta.
Venti anni di attività
Molto attivo nel Paese da oltre 20 anni, il dipartimento Giustizia e Pace in Etiopia
ha al suo attivo risultati importanti, come l’operato portato avanti all’interno del
Consiglio interreligioso nazionale per la costruzione della pace ad ogni livello.
Tra i temi affrontati durante il seminario, le sfide attuali che vivono i giovani
ed il degrado morale della società. (I.P.)
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