2017-05-12 11:13:00

A Castel Gandolfo la Settimana Ecumenica dei Focolari


Si avvia a conclusione la 59.ma Settimana ecumenica promossa dal Movimento dei Focolari a Castel Gandolfo. Un evento che ha visto la partecipazione di oltre 700 persone provenienti da 70 Chiese e Comunità ecclesiali sparse nel mondo per un laboratorio di convivenza che molti nel Movimento amano chiamare una ‘Mariapoli ecumenica’. Il servizio di Stefano Leszczynski:

“Camminando insieme. Cristiani sulla via verso l’unità”. E' questo il titolo all’insegna del quale a Castel Gandolfo, cittadina alle porte di Roma, si sono alternati momenti di riflessione, di dialogo e di testimonianza sulla costruzione dell’unità dei cristiani, ma dal basso. Come ci spiega, Peter Detwiler, pastore riformato della Svizzera, che frequenta le Settimane ecumeniche fin dalla prima edizione:

“Con il Movimento dei Focolari ci sono qui anche aderenti, persone che sono forse nuove, persone che conoscono già da tempo questa spiritualità dell’unità. Ma questa è piuttosto una spiritualità del popolo: non siamo a un congresso teologico, ma è la vita che ci unisce. Ascoltiamo esperienze di vita quotidiana. Dall’inizio, l’ecumenismo ha sentito che non si trattava soltanto di cercare o trovare l’unità fra le Chiese, fra i fratelli separati, ma anche trovare l’unità per la pace nel mondo, perché siamo fratelli che vogliono vivere insieme”.

Lo scopo delle settimane ecumeniche è quello di far crollare i muri che separano le Chiese abbattendo pregiudizi e costruendo spazi di dialogo nel perseguimento della pace. Un obiettivo che si iscrive perfettamente nel 500.mo anniversario della Riforma luterana, come spiega Anke Husberg, predicatrice bavarese:

“Ovunque nella nostra Chiesa, da adesso, cioè da maggio e fino alla fine dell’anno, ci sono tantissimi eventi, in Germania, tra le diverse Chiese, soprattutto la Chiesa cattolica e luterana. Ho l’impressione che tanti parlino di Lutero pur non conoscendo bene le Chiese; i nostri vescovi celebrano liturgie insieme, c’è tanta riconciliazione … Anche nel nostro Movimento sento che c’è una bella “scusa” per dialogare ancora più profondamente sull’ecumenismo e di non risparmiarci nemmeno le ferite”.

La centralità del dialogo ecumenico nell’attuale momento storico è del resto ben testimoniata da Papa Francesco che proprio all’insegna del dialogo tra fratelli si è recato in Egitto per visitare la comunità copto ortodossa così duramente colpita nel periodo di Pasqua. Come conferma Rami Yehya Tadros, egiziano e copto ortodosso:

“Quello che posso dire è che veramente non solo il dialogo tra queste due Chiese è dialogo di teologi, dialogo di parole, di esaminare le cose ma anche e piuttosto amore reciproco, quello che veramente mi colpisce tanto: questo amore tra Papa Francesco e Papa Tawadros è amore tra una persona e l’altra, uno prega per l’altro, uno pensa anche all’altro nelle sue preghiere … Questa è una cosa ancora più profonda rispetto magari anche a tanti dialoghi, tanti incontri … però, l’amore reciproco, quello sul quale noi contiamo …”.








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