2017-05-05 13:49:00

Vescovi Usa: a rischio copertura sanitaria per milioni di persone


Negli Stati Uniti, la Camera dei rappresentanti ha approvato di stretta misura, 217 sì contro 213 no, il disegno di legge - l’American Health Care Act - voluto dal presidente Trump per abolire e sostituire l'Obamacare, la riforma sanitaria targata Barack Obama, che sanciva che la sanità è un diritto inalienabile di tutti, senza distinzioni di reddito. Il provvedimento dovrà ora essere valutato dal Senato. Il presidente della Commissione per la Giustizia e lo Sviluppo Umano della Confferenza episcopale Usa, mons. Frank Dewane, ha invitato il Senato a rivedere il disegno di legge prima che questo torni alla Camera dei rappresentanti. Destano infatti preoccupazione le modifiche al Medicaid, che potrebbe non garantire più lo stesso sostegno alle fasce più deboli. Il servizio di Eugenio Murrali:

I vescovi americani chiedono ai parlamentari di non dimenticare i soggetti più fragili. L’11 maggio il Senato statunitense deciderà sull’American Health Care Act, il disegno di legge che ridefinirà il sistema sanitario americano. A rischio ci sono proprio quei benefici essenziali che il Medicaid, programma federale precedente all’Obamacare, riservava ai più poveri. “L’American Health Care Act offre un’importante protezione alla vita e il nostro sistema sanitario ha disperatamente bisogno di queste salvaguardie”, riconosce mons. Dewane. “Tuttavia le persone vulnerabili non devono essere lasciate nella povertà e nelle situazioni peggiori”, aggiunge. Mattia Diletti, americanista, commenta così la posizione dei vescovi Usa:

“Una posizione che è interessante perché ha a che fare con la pratica della difesa dei diritti. Una cosa che dice Dewane nella nota è che questa nuova riforma è stata fatta senza consultare le categorie più vulnerabili, senza dialogare con loro; quindi è anche una chiamata alla partecipazione, al confronto tra le istituzioni e una parte importante dei cittadini americani e della popolazione immigrata, perché anche loro in parte sono colpiti da questo provvedimento. I vescovi riconoscono a questa amministrazione uno sforzo su un tema che ovviamente interessa la Chiesa cattolica, che è proprio l’uso dei fondi federali per l’aborto, che non verrebbe più garantito, e per l’acquisto di piani sanitari che lo coprano. Il conflitto e il confronto rimane aperto su quello che riguarda proprio la difesa dei cittadini più deboli, che hanno un reddito più basso o sono disoccupati, e questo conflitto si vede anche su un altro punto critico come quello dell’immigrazione”.

Nella nota mons. Dewane ricorda che la “sanità deve onorare tutta la vita e la dignità dell’uomo, dal concepimento alla morte naturale”.  Il disegno di legge che è passato di stretta misura alla Camera, non troverà terreno facile neppure al Senato.








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