2017-05-05 15:00:00

Porto Rico verso il fallimento: le proposte della Chiesa


A Porto Rico è stata avviata la procedura di fallimento per alleggerire il debito. "Abbiamo preso questa decisione - ha dichiarato il governatore Ricardo Rossello - perché protegge al meglio le persone". Lo scenario economico del Paese, come ricorda anche la Chiesa locale, è estremamente preoccupante. I debiti ammontano ad oltre 73 miliardi di dollari. Sono inoltre non finanziati 49 miliardi di dollari in obblighi pensionistici. I creditori sono in prevalenza grandi società finanziarie di Wall Street e fondi speculativi privati. Crescono i timori per i possibili effetti legati alla crisi economica, tra cui il crollo dei servizi, in particolare quelli sanitari.

Quasi la metà della popolazione vive in condizioni di povertà
Il tasso di disoccupazione è superiore al 12 per cento. Il 45 per cento della popolazione vive in condizioni di povertà. Negli ultimi dieci anni il Paese è praticamente sempre stato in recessione. Nel 2015 è stato inoltre dichiarato lo stato di insolvenza a causa di tassi sempre più elevati, pagati per ottenere nuovi prestiti. Il rating è stato declassato negli ultimi anni fino ai livelli considerati “spazzatura”. Recentemente, il governo ha alzato le tasse, autorizzato tagli del personale e ridotto le pensioni nel tentativo, vano, di riportare il debito sotto controllo.

Forte preoccupazione della Chiesa per i gravi problemi che affliggono il Paese
Sono molteplici, per Porto Rico, i fattori destabilizzanti. L’8 giugno del 2015, incontrando i vescovi della Conferenza episcopale portoricana, Papa Francesco aveva ricordato i gravi problemi che affliggono il Paese. Tra questi aveva indicato  “la difficile situazione economica, l’emigrazione, la violenza domestica, la disoccupazione, il narcotraffico, la corruzione”. “Sono realtà – aveva aggiunto in quell’occasione il Pontefice - che generano preoccupazione”. 

Radici della crisi nello status nello status politico di Porto Rico
La Chiesa cattolica - rende noto l’agenzia Fides - ha proposto, negli anni, varie iniziative per affrontare e risolvere la grave situazione economica. Ma la situazione resta gravissima. L'Arcivescovo di San Juan, Mons. Roberto González Nieves, ha più volte sottolineato che le radici della crisi si trovano nello status politico di Porto Rico. "Prima che la nostra isola si trovi di fronte alla prossima crisi – aveva scritto il presule nel 2016 in un editoriale pubblicato dal quotidiano “The Hill” - dobbiamo auto-determinare chi vogliamo essere e il nostro rapporto con gli Stati Uniti".

Porto Rico potrebbe diventare il 51.mo Stato degli Stati Uniti
Attualmente Porto Rico è un territorio non incorporato degli Stati Uniti. Gli abitanti dell’isola dei Caraibi, la più piccola delle Grandi Antille, sono circa tre milioni. A seguito di un referendum del 2012, oltre il 60% degli elettori ha votato per rendere Porto Rico uno Stato Federato degli Stati Uniti d'America. Successivamente, è stato avviato l'iter legislativo che potrebbe rendere il Paese il 51.mo Stato degli Stati Uniti. Il referendum, tuttavia, non è vincolante. Il Congresso degli Stati Uniti deve ora decidere se accettare e approvare l’esito referendario. (A.L.)








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