2017-05-02 10:00:00

Sami Creta: visita del Papa in Egitto apre nuove vie di dialogo


In Egitto, il viaggio del Papa ha dato nuovo coraggio alle forze che vogliono costruire la pace. In particolare, musulmani e cristiani si sentono più uniti nella lotta contro ogni estremismo. Grande incoraggiamento ha ricevuto anche la piccola comunità cattolica del Paese. Al microfono del nostro inviato in Egitto, Stefano Leszczynski, ascoltiamo in proposito la riflessione di Sami Creta, del Centro culturale dei Gesuiti di Alessandria:

R. – La visita del Papa è stata molto significativa, è durata solo 27 ore ma è stata una visita ricca di valori e segni che aprono nuove vie di dialogo, danno nuovi occhi per vedere le cose e creare nuovi rapporti attraverso i diversi passi che ci sono stati: Al Azhar, la preghiera ecumenica, fino alla Messa nello stadio con migliaia di persone così contente che hanno festeggiato la Pasqua. Quest’anno non abbiamo festeggiato la Pasqua a causa degli attentati avvenuti in due diverse città. L’omelia del Papa ha parlato dei discepoli di Emmaus che scoprono camminando, pian piano, la luce di Dio, Gesù risorto. E’ questo che viviamo, qui, che vive la comunità cristiana in Egitto, pian piano, attraverso questa croce, dove ci sono attentati, dove ci sono problemi, scopriamo pian piano che c’è questa risurrezione attraverso tanti segni che possiamo vedere. E’ stata sempre così la Chiesa copta: è basata sul martirio e l’esperienza del deserto. Questa  è la storia copta da sempre.

D. – Come è cambiata secondo lei la percezione che i musulmani hanno dei cristiani dopo questa visita del Papa? 

R. – E’ una bella domanda! Sulla nostra pagina facebook della visita del Santo Padre in Egitto abbiamo avuto tantissime richieste per incontrare il Papa, per andare alla Messa… La visita del Vescovo di Roma, del Papa in Egitto, ad Al Azhar, è già in sé un grande evento, ma la personalità di Papa Francesco lo ha reso un evento ancora più forte: ci ha aperto più dimensioni di dialogo. Possiamo toccare già adesso, ma lo vedremo anche col tempo, i frutti di questo incontro molto importante. Voglio dire che questo cammino non finisce con l’incontro, ma che siamo solo all’inizio. Ci sarà bisogno di molto coraggio per andare avanti su questa strada e non dovremo avere paura di porre domande, di toccare argomenti magari sensibili, di criticare un po’ la storia. Abbiamo bisogno di questo e l’importante è che lo si faccia insieme.








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