2017-04-15 11:01:00

Messaggio pasquale del Patriarca Bartolomeo


Il Signore Gesù è “il solo che ha calpestato la morte con la morte”, il solo che vince le “croci quotidiane” e i “lamenti” degli uomini. Risuona nel tradizionale messaggio di Pasqua del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo l’annuncio della speranza che non tramonta: “Cristo è risorto!”. Un annuncio di grazia che dona consolazione, perché Cristo “è il portatore della gioia, colui che allieta ogni cosa”.

Le croci quotidiane del mondo contemporaneo
Il primate ortodosso fa riferimento alle tante situazioni di crisi. “Viviamo — ricorda, citato da L’Osservatore Romano — in un mondo nel quale i mezzi di comunicazione diffondono continuamente incresciose informazioni su azioni terroristiche, guerre, fenomeni naturali catastrofici, problemi a motivo del fanatismo religioso, fame, profughi, malattie incurabili, povertà, oppressioni psicologiche, senso di insicurezza”. Sono le “croci quotidiane”, afferma, che “noi uomini portiamo con lamenti”.

Cristo, unica certezza
Tuttavia, di fronte a tutte queste drammatiche situazioni, la Chiesa non si stanca di “rammentarci che possiamo essere felici, poiché il nostro principe Cristo è il loro vincitore” e “la nostra gioia si regge sulla certezza della vittoria di Cristo”. È “l’assoluta certezza, che il bene prevale, poiché Cristo è venuto nel mondo “e uscì vittorioso per vincere” (cfr. Apocalisse, 6, 2). Il mondo nel quale vivremo eternamente è Cristo: la luce, la verità, la vita, la gioia, la pace”.

L’uomo di oggi cammini con Cristo
In tale prospettiva, aggiunge, “la santa e grande madre Chiesa di Cristo, al di là delle croci quotidiane e delle afflizioni, vive esclusivamente e solamente l’evento della gioia. Vive qui, nella vita presente e dalla vita presente, il Regno di Dio. Dobbiamo ascoltare tutti questo messaggio, lo ascolti l’uomo contemporaneo e lasci se stesso vedere il Cristo camminare insieme a lui”.

Persecuzione dei cristiani in Medio Oriente
Concetti sviluppati da Bartolomeo anche in un’intervista al Sir: “Questa è precisamente la nostra visione della risurrezione e la nostra rassicurazione di pace di fronte alle persecuzioni cristiane nel Medio oriente, ma anche in tante altre parti del mondo: in Europa, nell’Africa del Nord e in Asia. Cristo ha promesso che non avrebbe lasciato orfani i suoi discepoli, che sarebbe rimasto con noi “tutti i giorni della nostra vita”. Questa è la nostra unica speranza e la nostra unica fonte di ottimismo”. 








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