2017-04-10 12:12:00

Navi Usa verso la Corea del Nord contro il nucleare di Pyongyang


Nella crisi siriana rischiano di innestarsi anche le frizioni tra Stati Uniti e Corea del Nord. Dopo l’annuncio di Pyongyang di voler continuare nel programma nucleare in risposta ai recenti bombardamenti americani in Siria, il presidente Trump invia navi da guerra verso la penisola coreana. Una situazione che rischia di coinvolgere le tre grandi potenze: Stati Uniti, Russia e Cina. Su questa escalation negativa della situazione mondiale, Giancarlo La Vella ha parlato con Luigi Bonanate, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Torino:

R. – Il mondo ha incominciato a cambiare modo di funzionare dopo l’11 settembre: da quel momento in poi, si è persa la capacità di ragionare di politica internazionale. Il problema siriano di nuovo è una prova di incapacità di capire come funziona il mondo da parte di tutti i politici. Cosa possiamo aspettarci? In questo momento direi quasi di tutto. Però, non credo che siamo ancora arrivati a dover fare previsioni catastrofiche …

D. – Andando sul concreto: ci sono navi americane che stanno dirigendosi verso la penisola coreana …

R. – Questa è la tipica politica ottocentesca, quando si mandavano le cannoniere … E’ chiaro, è un gesto di tipo dimostrativo. La Nord Corea è un piccolo Paese, senza risorse, che ha investito tutto in quei pochi armamenti; ha dei missili che una volta partono e dieci volte non partono; sa benissimo che qualsiasi sua provocazione, specialmente alla luce della situazione attuale, provocherebbe una risposta nucleare da parte degli Stati Uniti, e qualsiasi cosa di nucleare succeda nel Mar del Giappone o dintorni vuol dire un inquinamento dalle conseguenze gravissime per tutta l’Asia del Nord Pacifico, quindi una cosa con danni enormi, che non avrebbero nessun confronto con la provocazione. Allora, voglio credere che il dittatore nord-coreano, neanche lui arrivi a questo punto …








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