2017-04-08 11:10:00

Commento di don Sanfilippo al Vangelo della Domenica delle Palme


Nella Domenica delle Palme, la liturgia ci presenta la Passione del Signore secondo il Vangelo di Matteo. Gesù, prima di essere arrestato, avverte Pietro che, prima che il gallo canti, lo rinnegherà tre volte. Quando accade ciò che aveva detto Gesù, Pietro piange amaramente. Il Signore viene flagellato, deriso, alla fine è crocifisso. Sulla croce, poco prima di morire, grida a gran voce:

«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».

Sulla Domenica della Passione del Signore ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

Quanto è utile, anzi, fondamentale, entrando nella Settimana santa, trovare il tempo per soffermarsi a meditare la Passione del Signore. Molti santi sottolineano l’efficacia del contemplare le sofferenze e le umiliazioni, a cui il Salvatore si è volontariamente sottoposto per liberarci dai condizionamenti del diavolo, per far sgorgare dal nostro cuore sentimenti d’amore e di gratitudine nei suoi confronti. Per questo, già dal principio della Quaresima, la Chiesa ci esorta a rivivere, specie in questa settimana, la dolorosa Via Crucis con cui Gesù assume su di sé la nostra condanna. Tale riflessione può aiutare anche a comprendere la contraddizione di Pietro, che dopo aver proclamato di seguire il Messia senza alcuna esitazione, è colto da improvviso terrore fino a rinnegare Colui che diceva di amare. L’agire del principe degli apostoli illumina tanti nostri tradimenti ed incoerenze che ci umiliano e ci svelano la nostra fragilità. La consapevolezza del proprio peccato ha preparato il primo Papa ad assumere la grande missione di guidare la Chiesa dei salvati confermando i fratelli. Anche noi, illuminati dalla Passione del Figlio di Dio e sperimentandone profondamente la tenerezza per le nostre cadute, veniamo preparati ad assumere umilmente la missione che il Padre ci affida, rinnovati dalla potenza della Pasqua.








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