2017-04-06 14:18:00

India: Goa si appresta a festeggiare centenario di Fatima


Anche la Chiesa di Goa, in India, si appresta a festeggiare il centenario delle apparizioni di Fatima, in occasione del quale Papa Francesco si recherà in pellegrinaggio al santuario portoghese il 12 e 13 maggio. 

In programma una serie di celebrazioni speciali e iniziative
L’arcidiocesi, in collaborazione con la sezione locale dell’Apostolato mondiale di Fatima (Waf), ha organizzato una serie di celebrazioni speciali e iniziative, in particolare nelle cinque date che ricordano le apparizioni ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francisco, tra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917.

Cinque sabati di Comunione di riparazione
Tra queste,  la cosiddetta “Comunione di riparazione” ogni primo sabato del mese,  un percorso comprendente momenti di penitenza e preghiera, la confessione, la comunione, la recita delle cinque decine del Rosario. In tutto cinque sabati per ricordare - spiega Celcio Dias, vice presidente di Waf Goa -  le “cinque offese e blasfemie contro la Madonna: contro l’Immacolata Concezione; la sua verginità; la sua maternità divina; e la blasfemia di coloro che incoraggiano apertamente l’oltraggio al suo cuore e alla sua immagine sacra”.

L’apparizione della Madonna di Fatima, la più profetica dei tempi moderni
L’arcivescovo di Goa e Daman  Filipe Neri Ferrao sottolinea che le apparizioni della Madonna alla Cova da Iria sono “senza dubbio le più profetiche tra quelle moderne”.  “Fatima – afferma una nota dell’arcidiocesi ripresa dall'agenzia Asianews - mostra alla società moderna il bisogno di conversione del cuore umano“ e di preghiera. La mancanza di preghiera, infatti, è “la causa della crisi spirituale e morale che assale il mondo di oggi”. Ma la preghiera – prosegue la nota - non basta, serve anche la penitenza: “È possibile essere santi vivere la gioia di Dio e la pace sulla terra attraverso l’offerta quotidiana dei nostri doveri al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria. Questa è la via per santificare le nostre vite e offrire la testimonianza della nostra fede cristiana al prossimo”, conclude la lettera. (A cura di Lisa Zengarini)








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