2017-03-30 12:31:00

Messico. Chiesto alto riscatto per sacerdote rapito


E’ stato chiesto un alto riscatto per la liberazione di padre Oscar Lopez Navarro, il sacerdote quarantenne rapito martedì scorso ad Altamira nello stato di Tamaulipas in Messico. La notizia del sequestro, avvenuto di fronte al convento dei “Missionari di Cristo Mediatore”, ordine a cui il sacerdote appartiene, nella colonia La Herradura di Tampico, è stata data il 29 marzo dal vescovo locale, mons. José Luis Dibildox Martinez.

Crescente clima di insicurezza nello Stato di Tamaulipas
I rapitori – stando a quanto riferito dal presule – si sono messi in contatto con i confratelli di padre Lopez Navarro per trattare il suo rilascio. Negli ultimi tempi il crescente clima di insicurezza a Tamaulipas, ritenuta la roccaforte de Los Zetas, violento  cartello di  narcos,  ha investito anche la Chiesa. “La criminalità è in aumento – ha dichiarato mons. Dibildox all’agenzia Fides - e molte persone hanno dovuto lasciare la città per trasferirsi in altri luoghi. Fino ad oggi avevano rispettato la Chiesa, ma come si vede, nemmeno i sacerdoti sono più rispettati, proprio loro che stanno dando la vita per il bene, per le persone”.

Quattro giorni fa l’uccisione di padre Carrillo Altamirano
Solo a quattro giorni fa infatti risale la notizia dell’uccisione, in una aggressione per probabile motivo di furto, di padre Felipe Carrillo Altamirano, appartenente alla Prelatura di Nayar, nel Nayarit.  Nonostante l’80% della popolazione si professi cattolica, secondo recenti statistiche il Messico risulta essere il Paese più pericoloso per i sacerdoti. Questi ultimi, spesso unico punto di riferimento fidato per la popolazione specialmente nelle aree rurali, sono ritenuti dai narcotrafficanti un intralcio alla loro attività criminale.

Aggressioni ai danni di sacerdoti, attivisti e giornalisti
Negli ultimi tempi nel Paese si sono registrate anche aggressioni ai danni di attivisti per i diritti umani e giornalisti. Nel solo mese di marzo se ne sono contate cinque ai  danni di operatori della comunicazione, tre dei quali sono rimasti uccisi. L’escalation è da alcuni analisti attribuita ad un mutamento degli equilibri criminali dopo che Joaquín El Chapo Guzmán, capo del cartello dei Sinaloa è stato estradato e la mafia di Jalisco Nueva Generación ha preso piede. (A cura di Paolo Ondarza)     








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