2017-03-21 13:58:00

Gmg. Francesco ai giovani: potete rendere il mondo meno crudele e più umano


Con il vostro coraggio potete rendere il mondo meno crudele e più umano. Così Francesco si rivolge ai giovani di tutto il mondo in un Videomessaggio in spagnolo in occasione delle prossime Giornate Mondiali della Gioventù. Reso noto oggi anche il Messaggio per la XXXII Giornata Mondiale della Gioventù 2017, che si celebra a livello diocesano il 9 aprile, Domenica delle Palme, sul tema: “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”. Il servizio di Debora Donnini:

Il Videomessaggio:

“Queridos jóvenes: Con el recuerdo lleno de vida de nuestro encuentro en la Jornada Mundial de la Juventud del 2016 en Cracovia…
Cari giovani, con il ricordo pieno di vita del nostro incontro alla Giornata Mondiale della Gioventù del 2016 a Cracovia, ci siamo messi in cammino verso la prossima meta che, se Dio vorrà, sarà Panama nel 2019”.

Il Papa desidera che ci sia sintonia tra il percorso verso la Gmg di Panama, nel 2019, e il prossimo Sinodo dei vescovi sui giovani, nel 2018, sul tema: “I giovani, la fede, il discernimento vocazionale”.

Il suo sguardo è rivolto a Maria che accompagna i giovani in questo cammino, lei che si mette in viaggio per incontrare sua cugina Elisabetta:

“No se queda encerrada en casa, porque no es una joven-sofá, que busque sentirse cómoda y segura sin que nadie la moleste… 
Non resta chiusa a casa, perché non è una 'giovane-divano' che cerca di starsene comoda e al sicuro senza che nessuno le dia fastidio”. Maria è mossa dalla fede che è al cuore della sua storia. Ma la missione non è rivolta solo a lei:

“Como la joven de Nazaret, pueden mejorar el mundo, para dejar una huella que marque la historia, la de ustedes y la de muchos…
Come la giovane di Nazareth, potete migliorare il mondo, per lasciare un’impronta che segni la storia, quella vostra e di molti altri. La Chiesa e la società hanno bisogno di voi”, dice Francesco, esortando i giovani perché con il loro coraggio, i loro sogni  e ideali “cadono i muri dell’immobilismo e si aprono strade che ci portano a un mondo migliore, più giusto, meno crudele e più umano”.

Francesco chiede quindi ai giovani di parlare a Maria come ad una Madre, di affidarle tutta la loro vita:

“Como Madre buena los escucha, los abraza, los quiere, camina con ustedes….
Come una buona Madre vi ascolta, vi abbraccia, vi vuole bene, cammina con voi. Vi assicuro che se lo farete non ve ne pentirete. Buon pellegrinaggio verso la Giornata Mondiale della Gioventù del 2019".

Il Messaggio:

La fede al centro della vita di Maria
Sarà proprio Maria ad ispirare i temi delle prossime Gmg a partire da quest’anno, ricorda Francesco anche nel Messaggio scritto. Dedicato ai giovani sarà anche il prossimo Sinodo dei vescovi nel quale si affronterà la questione di come i giovani possano maturare un progetto di vita e discernere la vocazione in senso ampio: al matrimonio, nell’ambito laicale e professionale, oppure alla vita consacrata e al sacerdozio. Una vocazione che si può approfondire proprio mettendosi in pellegrinaggio. Nell’incontro con Elisabetta, Maria esclama: “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”, le parole scelte come tema della Gmg 2017. “Una preghiera rivoluzionaria quella di Maria”, scrive Francesco, una piccola donna coraggiosa, consapevole dei suoi limiti ma fiduciosa nella misericordia divina. “La fede è il cuore di tutta la storia di Maria”, sottolinea, e il suo cantico “ci aiuta a capire la misericordia del Signore come motore della storia”, sia personale sia dell’umanità. Quando infatti Dio tocca il cuore di un giovane, questi diventa capace di azioni grandiose. Le “grandi cose” che l’Onnipotente ha fatto nella vita di Maria “ci parlano anche del nostro viaggio nella vita”: non “un vagabondare senza senso” ma “un pellegrinaggio” che, pur con le sue sofferenze e incertezze, può trovare in Dio la sua pienezza.

Scoprire il filo rosso dell’amore di Dio nella nostra esistenza
La nostra storia personale, infatti, non è sconnessa dal passato ma si inserisce nella storia della Chiesa, guidata da Dio anche quando attraversa “mari burrascosi”. “La vera esperienza della Chiesa non è come un flashmob”, in cui ci si dà appuntamento e poi ognuno va per la sua strada, ma è una lunga tradizione che si tramanda tra le generazioni. Fare memoria degli interventi di Dio serve quindi ai giovani per essere collaboratori dei progetti di salvezza di Dio. Francesco invita quindi i giovani ad interrogarsi su come trattiamo i nostri ricordi. A volte verrebbe voglia di resettare il proprio passato e avvalersi del “diritto all’oblio” ma Gesù può guarire le ferite trasformandole in perle. D’altra parte non si possono nemmeno ammassare i ricordi nella memoria come in una “nuvola” virtuale. Bisogna invece trarne insegnamento. “Compito arduo, ma necessario - scrive Francesco - è quello di scoprire il filo rosso dell’amore di Dio che collega tutta la nostra esistenza”.

Essere protagonisti della propria storia
Il Papa, poi, non è affatto d’accordo con quanti sostengono che i giovani siano smemorati e superficiali. Ma avverte che avere un passato non è come avere una storia, cioè avere ricordi significativi che aiutano a dare un senso all’esistenza. Ad esempio, non sappiamo quanto sia esperienza dotata di un senso, quella dei volti di giovani che appaiono in tante foto sui social. “Non fatevi fuorviare da questa falsa immagine della realtà! Siate protagonisti della vostra storia, decidete il vostro futuro!”, esorta con forza il Papa.

I consigli di Francesco ai giovani: Bibbia, Messa, saggezza dei nonni, diario spirituale
Proprio Maria che custodisce tutte le cose meditandole nel suo cuore, insegna a mettere assieme gli avvenimenti della vita ricostruendo l’unità dei frammenti per comporre un mosaico. E per farlo il Papa dà ai giovani alcuni suggerimenti: a fine giornata fermarsi a riflettere sui momenti belli e su quello che è andato storto, anche magari annotando i sentimenti “in una specie di diario spirituale”. E ancora, conoscere bene la Bibbia, leggerla e confrontarla con la vita, partecipare alla Messa e accostarsi al  Sacramento della Riconciliazione. Centrali sono poi i nonni, gli anziani: “vi diranno cose che appassioneranno la vostra mente e commuoveranno il vostro cuore”, suggerisce Francesco. Per prendere il volo, è infatti necessaria la saggezza degli anziani. “Quanto è importante la trasmissione della fede da una generazione all’altra!” sottolinea il Papa.

Non svalutare matrimonio, sacerdozio e vita consacrata come “forme superate”
Saper fare memoria non significa “rimanere attaccati a un determinato periodo della storia”, ricorda, ma saper riconoscere le proprie origini, per “lanciarsi con fedeltà creativa nella costruzione di tempi nuovi”. Non si tratta di una memoria paralizzante. “Una società che valorizza solo il presente - avverte - tende anche a svalutare tutto ciò che si eredita dal passato, come per esempio le istituzioni del matrimonio, della vita consacrata, della missione sacerdotale”, che finiscono per essere viste come “forme superate” e si pensa che si possa vivere meglio “in situazioni cosiddette aperte” comportandosi come in un reality show. “Non vi lasciate ingannare!”, torna ad ammonirli Francesco: per progettare un futuro di felicità serve aderire alla chiamata del Signore.

Coltivare l’amicizia con Maria
Maria, la giovane di Nazareth, conclude Francesco, in tutto il mondo “ha assunto mille volti e nomi per rendersi vicina ai suoi figli”. Francesco ricorda infatti due ricorrenze importanti del 2017 in questo senso: i 300 anni dal ritrovamento della Madonna Aparecida in Brasile e il centenario delle apparizione di Fatima, dove si recherà a maggio. Coltivate con la Madonna una relazione di amicizia: “Vi assicuro che non ve ne pentirete!”. Lei ci aiuti, conclude, a cantare le grandi opere che il Signore compie in noi e attraverso di noi.








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