2017-03-17 12:45:00

Tensione Usa-Pyongyang. La Chiesa coreana prega per la pace


Sale la tensione nella penisola coreana. Il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, in conferenza stampa a Seul ha ribadito che l’opzione militare contro la Corea del Nord è sul tavolo, se il presidente Kim Jong-un continuerà con la minaccia nucleare. In questo contesto questo sabato la Diocesi di Pyongyang celebrerà i 90 anni dalla Fondazione, con una Messa nella cattedrale di Myeongdong, a Seul. L’evento è dedicato a tutti i cattolici della Corea del Nord e sarà presieduto dal card. Andrew Yeom Soo-jung, amministratore apostolico di Pyongyang. Massimiliano Menichetti ha intervistato suor Ausilia Chang, coreana, delle Figlie di Maria Ausiliatrice:

R. – La Corea del Sud prega costantemente anche per la Chiesa nella parte Nord della penisola. Questo evento commemorativo, in occasione del 90.mo della creazione della diocesi di Pyongyang, è senz’altro un’occasione di vicinanza per i cristiani della Corea del Sud, ma se questo evento fosse anche uno stimolo per la Corea del Nord, affinché ci possa essere uno spiraglio di apertura al cristianesimo, sarebbe una cosa bellissima! Anche perché credo che la ricerca del senso della vita sia presente lì; anzi: può essere ancora più viva lì dove c’è un regime oppressivo.

D. – Lo ricordiamo: non c’è più la possibilità di poter celebrare in Corea del Nord…

R. – No, non abbiamo notizie precise né una corrispondenza con la Corea del Nord. Però in quelle poche occasioni si è visto che i cristiani ci sono, almeno in pectore, hanno mantenuto la fede, anche se apertamente non possono professarla. Nella Corea del Sud c’è una preghiera costante per la riunificazione.

D. – Tante famiglie poi rimangono divise…

R. – Tanti parenti e coppie di sposi sono stati forzatamente separati alla fine della guerra, con l’armistizio. Anche da questo punto di vista, con i rapporti umani interrotti e la pratica della fede oppressa, si è creata una sofferenza enorme… Non possiamo sapere precisamente come vanno le cose, però la preghiera ha il suo effetto. Il Signore può fare quello che noi non possiamo immaginare. Quindi questo momento commemorativo, come dicevo, mi auguro diventi veramente un’occasione per muovere gli animi dei governanti di quella parte.

D. – Lei offre la sua preghiera…

R. – La mia preghiera, unita a quella della diocesi, alla celebrazione commemorativa, con il desiderio che in un futuro non molto lontano ci sia questa apertura al Trascendente, che vuol dire anche libertà religiosa, democrazia. In questo momento la situazione è veramente preoccupante. Tuttavia c’è la speranza, la speranza che non muore mai!








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