2017-03-11 10:36:00

Burkina Faso: simposio sul dialogo interreligioso


Il dialogo è la via maestra; la pace si ottiene più efficacemente attraverso il dialogo, non con la violenza: è la sintesi del messaggio che il card. Philippe Ouédraogo, arcivescovo metropolita di Ouagadougou, nel Burkina Faso, ha inviato al simposio internazionale che si è svolto nella sua diocesi dal 3 al 7 marzo sul tema “Il dialogo interreligioso per una educazione alla pace”. L’evento, riferisce il portale Le Pays, è stato organizzato in continuità con l’incontro del 29 maggio 2015 - “L’educazione alla pace e allo sviluppo attraverso il dialogo interreligioso e interculturale” - tenutosi a Cotonou, nel Benin, e lanciato da Albert Tévoedjeré, mediatore onorario dell’Unione economica e monetaria ovest-africana (UEMOA). Ad Ouagadougou, Tévoedjeré ha affermato che le religioni proibiscono l’odio e che dunque occorre “imparare a pregare insieme … agire insieme per ridurre la povertà”, “è necessario che l’Africa smetta di parlare e che proponga azioni concrete per lo sviluppo del continente”, perché il vivere insieme potrà far progredire l’Africa.

Il dialogo strumento di pace e presupposto per lo sviluppo
Per Michaëlle Jean, segretario generale dell’Organizzazione internazionale della Francofonia (OIF), la diversità culturale e religiosa si esprime pacificamente “sulla base di un solco civico e sociale forgiato secolo dopo secolo” e per i giovani ci vorrebbe una piattaforma per fare del dialogo il loro strumento naturale. L’importanza del dialogo è stata sottolineata dal ministro degli Affari Esteri Alpha Barry che ha rimarcato che proprio lì dove questo manca, si verificano gravi conflitti etnici e religiosi. “La gioia di vivere insieme è un patrimonio del Burkina Faso – ha aggiunto –. Le nostre culture e le nostre religioni hanno dei valori che possono permetterci di superare molte cose e di comprenderci”. Il simposio ha avuto, tra gli altri, anche il patrocinio dell’Unesco e Firmin Edouard Matoko, direttore generale aggiunto, ha ricordato che il Decennio internazionale per l’avvicinamento delle culture (2013-2022) indetto dall’Onu pone l’accento sulla diversità culturale, etnica, linguistica e religiosa per favorire il dialogo. Ai lavori hanno preso parte rappresentanti di diverse istituzioni e confessioni religiose. (T.C.)








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