2017-03-08 13:18:00

Chiesa indonesiana: gravi rischi da aumento intolleranza religiosa


“Se si lasciano proliferare questi atteggiamenti velenosi, si finirà col distruggere l’unità e l’integrità del popolo indonesiano”. È quanto afferma padre Paulus Rusbani Setyawan, responsabile della Commissione per i laici della diocesi di Bandung, capoluogo della provincia di Giava occidentale, commentando gli allarmanti dati contenuti nell’ultimo rapporto sulla libertà religiosa appena pubblicato dal Wahid Institute, centro studi fondato a Jakarta nel 2004 e intitolato all’ex presidente indonesiano Abdurrahman Wahid, noto leader musulmano. L’istituto, animato da ricercatori musulmani, dal 2008 monitora la libertà religiosa nel paese.

Minoranze sempre più colpite
Nel corso del 2016, riferisce il rapporto, si sono registrati 204 episodi e 313 atti di abuso sulle comunità religiose, soprattutto sulle minoranze, con un incremento di circa il 7 per cento rispetto all’anno precedente, quando il numero di violazioni segnalate fu di 190 episodi e 249 atti di violenza. “E se si considerano gli episodi già censiti nei primi mesi del 2017, in percentuale le violazioni sono in aumento di un ulteriore 7 per cento”, ha dichiarato Alamsyah M Jafar, uno dei ricercatori del Wahid Institute. Quanto alla distribuzione geografica delle violazioni, il maggior numero di episodi (46) si è verificato nella provincia di Giava occidentale, seguita da quella di Aceh, a Sumatra (36 episodi), e dall’area metropolitana di Jakarta (23 episodi).

Intolleranza frutto anche di insegnamenti da parte di leader ed educatori
Il rapporto ha trovato una certa eco ed evidenza anche sulla stampa cristiana e nelle comunità cattoliche locali. “Alcuni atteggiamenti intolleranti, che poi contagiano la società con il virus dell’intolleranza e della violenza — ha dichiarato padre Setyawan all’agenzia Fides — sono il risultato di insegnamenti offerti da alcuni leader religiosi o politici che parlano di presunta superiorità di una data comunità su un’altra”. Non solo, «è un fatto molto triste e grave che persino educatori in alcune scuole pubbliche, intenzionalmente o no, alimentino atteggiamenti di intolleranza e discriminazione nella società indonesiana”. Al contrario, afferma, «il vero volto dell’Indonesia è quello di una pacifica convivenza, dell’inclusività e della tolleranza”. 

 








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