“Dove sta l’uomo, lì sta anche la Chiesa, ecco perché il Papa è presente su Twitter e Instagram”. E’ quanto affermato da mons. Lucio Adrian Ruiz, segretario della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, che ha introdotto il workshop “Twitter Diplomacy at the Holy See”, tenutosi stamani in Vaticano. L’evento, promosso dall’ambasciata britannica presso la Santa Sede in collaborazione con il dicastero per la Comunicazione, ha riunito diplomatici e personalità che, in Vaticano e nella Chiesa, si occupano della comunicazione digitale in particolare su Twitter. Durante l’incontro, sono state condivise esperienze su come sia cambiato il modo di comunicare, anche a livello istituzionale, dopo l’irrompere dei Social Network.
Papa Francesco tocca la mente e il cuore anche sui Social Network
Particolare rilievo è stato dato, negli interventi dei partecipanti, al ruolo positivo
che Papa Francesco sta offrendo quotidianamente attraverso il suo account @Pontifex,
seguito da oltre 32 milioni di follower in 9 lingue. Un leader sui Social, è stata
l’opinione condivisa, perché sa toccare la mente e il cuore intervenendo su tematiche
di grande importanza per tutti, credenti e non. All’evento, hanno preso parte, tra
gli altri, l’ambasciatore britannico in Austria, Leigh Turner, l’ambasciatore ungherese
presso la Santa Sede, Eduard Habsburg, e il prof. Giovanni Maria Vian, direttore de
“L’Osservatore Romano”.
Ambasciatore Axworthy: dimensione digitale sempre più importante per la
diplomazia
A margine dell’incontro - parlando con la Radio Vaticana - l’ambasciatore britannico
presso la Santa Sede, la signora Sally Axworthy, ha affermato che la dimensione digitale
assume sempre un ruolo sempre più rilevante per la diplomazia. Ancora, ha evidenziato
che ci sono molti punti su cui, anche via Twitter, la Santa Sede e la diplomazia internazionale
possono trovare forme di collaborazione ed ha sottolineato che, come dimostra in modo
eloquente Papa Francesco, i Social Network possono aiutare a raggiungere un pubblico
amplissimo su temi di interesse comune. (A cura di Alessandro Gisotti)
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