2017-03-01 13:34:00

Congo, i vescovi: no al blocco dell'Accordo di San Silvestro


I vescovi della Repubblica Democratica del Congo sono preoccupati per la grave situazione che sta vivendo il Paese, nell’ambito socio-politico, per la mancata attuazione dell’Accordo di San Silvestro e per il moltiplicarsi di episodi di violenza che stanno diffondendo tanta insicurezza. In un documento firmato al termine dell’Assemblea plenaria straordinaria tenutasi a Kinshasa dal 20 al 25 febbraio, dal titolo “No al blocco! Di fronte alle tribolazioni del momento: abbiate coraggio, perché Cristo ha vinto il mondo”, i presuli descrivono il clima di divergenze nella classe politica e una recrudescenza delle tensioni che potrebbero condurre la nazione nel caos.

I punti dell’Accordo di San Silvestro ancora in discussione
L’Accordo politico globale e inclusivo per il processo elettorale è fermo sulla modalità di designazione del primo ministro - per la quale i vescovi esortano ad un dialogo franco, basato sulla buona fede e la fiducia reciproca tra maggioranza presidenziale e coalizione (le due parti attualmente protagoniste dello scenario politico) - e sulla ripartizione dei portafogli ministeriali. In questo clima la tensione sta crescendo, mentre si registrano minacce e violenze, frutto di manipolazioni contro la Chiesa cattolica per ragioni sconosciute.

La missione dei vescovi nel processo elettorale del Paese
Per tale motivo la Conferenza episcopale ribadisce che la sua missione nell’ambito della crisi elettorale “consiste nell’offrire agli attori politici e sociali un quadro propizio alle concertazioni e nell’esortarli a trovare un consenso privilegiando gli interessi della popolazione e il bene superiore della Repubblica”. “La Cenco - scrivono i vescovi - non gioca che un ruolo di mediazione, non le si può attribuire la responsabilità del blocco. Tuttavia, fedele alla sua missione profetica, è decisa ad accompagnare il popolo congolese nell’attuazione dell’Accordo di San Silvestro”.

Gli scontri e i disordini
E sono profondamente addolorati, poi, i presuli per i ripetuti massacri nel Nord-Kivu - attribuiti a presunti ribelli Adf/Nalu - e gli attacchi contro gruppi etnici; per i sanguinosi scontri tra Bantu e Batwa nel Tanganyika, dove la popolazione è stata forzata ad abbandonare le proprie terre; per le ripetute incursioni, nel Kasaï, di milizie che si dichiarano a sostegno di Kamwina Nsapu seminando panico e desolazione; per il fenomeno mistico-politico Bundu dia Mayala nel Kongo-Central, alla base di scontri mortali; per gli atti di vandalismo e le uccisioni durante le manifestazioni a Kinshasa.

Si teme un piano di balcanizzazione del Paese
I vescovi temono un piano di balcanizzazione del Paese e deplorano lo sfruttamento dei minori, arruolati nelle milizie e uccisi dalle forze dell’ordine. Manca, poi, l’assistenza umanitaria, si rischia la fame e si registrano ingenti danni materiali in diverse città. Tutto ciò, spiegano i vescovi nel loro documento, è dovuto ad un deficit nella gestione amministrativa dello Stato, che favorisce l’impunità, la politicizzazione, la strumentalizzazione del potere tradizionale e la porosità dei confini del Paese e a manipolazioni della popolazione, sullo sfondo di scissioni identitarie o politiche.

I vescovi condannano ogni forma di violenza
“Denunciamo e condanniamo fermamente - rimarcano i presuli - ogni violenza. La vita umana è sacra e inviolabile. Deve essere protetta e rispettata a tutti i costi. Condanniamo particolarmente gli attacchi orchestrati contro gli ecclesiastici e le infrastrutture della Chiesa cattolica”. Da qui l’appello della Conferenza episcopale al presidente della Repubblica Joseph Kabila perché venga applicato l’Accordo di San Silvestro e perché venga garantita la sicurezza in tutto il territorio nazionale; alla maggioranza presidenziale, all’opposizione e alla società civile a non bloccare l’applicazione dell’Accordo; alla Ceni (Commissione elettorale nazionale indipendente) ad organizzare le elezioni nel periodo concordato; ai media a contribuire alla coesione nazionale e ad informare obiettivamente e correttamente. Non manca, infine, l’invito ai giovani ad interessarsi dell’Accordo di San Silvestro e ad usare responsabilmente i social network, alla comunità internazionale a sostenere il processo elettorale nella Repubblica Democratica del Congo e ai fedeli a pregare per la pace e a compiere gesti di misericordia durante il periodo preelettorale. Per queste ultime intenzioni i vescovi, il 26 marzo, quarta domenica di Quaresima, celebreranno una Messa nelle proprie diocesi. (A cura di Tiziana Campisi)








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