2017-02-18 13:45:00

Migliaia di cattolici a Manila contro le esecuzioni extragiudiziali


Migliaia di cattolici sono scesi in piazza oggi a Manila, nelle Filippine, per protestare contro le esecuzioni extra-giudiziali sostenute dal presidente Duterte per combattere la droga nel Paese. La marcia, organizzata da associazioni laicali, ha denunciato le migliaia di esecuzioni sommarie di persone anche solo sospettate di traffico di stupefacenti. I cattolici, sostenuti dai vescovi, concordano sul combattere la piaga della droga, ma chiedono che ciò avvenga nel pieno rispetto dei diritti umani. Jean-Charles Putzolu ha sentito in proposito padre Bernard Holzer, missionario assunzionista a Manila:

R. - Je crois que c’est une des étapes de la prise de conscience…
Credo che sia una delle tappe della presa di coscienza di questa situazione e soprattutto della presa di posizione dei cattolici. Il cardinale Tagle ha detto chiaramente che non bisogna fermarsi a questo raduno ma bisogna che nelle nostre vite, nel quotidiano, si facciano gesti per dimostrare che siamo contro le uccisioni e anche contro la droga e di vedere come poter aiutare le persone a liberarsi da questa dipendenza. Sentiamo che sta accadendo qualcosa.

D. - Duterte è stato eletto sulla base di questo programma, ma adesso la gente continua a sostenerlo?

R. – Oui. Jusqu’à présent ce que a beaucoup gêné les évêques…
Sì. finora quello che ha molto infastidito i vescovi è che l’opinione pubblica sostiene il presidente e in vari sondaggi emerge che più dell’80 per cento dice di essere d’accordo con lui, ma non sulle uccisioni. Adesso, questo appoggio sta diminuendo. Nel mondo cattolico, invece, ci sono molte riserve: ci sono stati più di 7.600 morti, molti di più che sotto la dittatura del presidente Marcos. Ma quello che possiamo riconoscere al presidente è che è incorruttibile, mentre scoppiano scandali ovunque, e questo gli dà un certo credito.








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