2017-02-13 14:19:00

In Romania ancora proteste contro la legge "salva-corrotti"


Proseguono in Romania le proteste di piazza contro il governo social-democratico, che sta portando avanti il progetto della cosiddetta legge “salva corrotti”. Migliaia di persone hanno manifestato a Bucarest per il 12° giorno consecutivo “per un Paese pulito e migliore” e contro la normativa che, di fatto, depenalizza una serie di reati legati alla corruzione, come il favoreggiamento e l’abuso di potere. Giancarlo La Vella ne ha parlato con la giornalista rumena, Mihaela Iordache:

R. – La gente vuole partecipare proprio perché non si fida più del governo. Al Parlamento si trova un altro disegno di legge che riguarda un’amnistia delle persone che devono scontare una pena al di sotto dei cinque anni, quindi potrebbero uscire dalle carceri anche persone corrotte, politici corrotti e questo la piazza lo teme. la piazza opera là dove la politica non può più intervenire, perché i partiti di opposizione più di una mozione di censura non hanno potuto fare, e, comunque, il governo ha superato anche quella mozione di censura …

D. – Questa faccenda ha provocato comunque una spaccatura all’interno del governo …

R. – Diciamo che, in realtà, si verifica in questi giorni a livello del partito socialdemocratico una certa mancanza di coesione, tra l’altro provocata anche dalla crisi istituzionale, mentre il Presidente del Paese continua a chiedere al Parlamento il voto per un referendum contro la corruzione. Questo vuol dire che la lotta alla corruzione è molto forte, in Romania, ma anche gli ostacoli sono presenti.

D. – Nei giorni scorsi c’erano state raccomandazioni nei confronti di Bucarest anche da parte dell’Unione Europea affinché si tenga alta la guardia contro la corruzione. Come il governo ha guardato a queste raccomandazioni?

R. – Il governo ha risposto ufficialmente che continuerà la lotta alla corruzione, però nello stesso tempo il ministro della giustizia ha detto che i Codici penali dovranno essere modificati. Questi segnali che manda il governo non tranquillizzano per niente la piazza, tantomeno Bruxelles. Quindi non c’è calma in Romania e questo non fa bene, per quanto riguarda l’economia: la Romania è il Paese che, comunque, registra il più alto tasso di crescita economica – intorno al 5%, il più alto dell’Unione Europea - ma inel Paese non c'è tranquillità e la piazza considera un suo dovere rimanere lì, vigile, proprio perché il governo deve sapere che la piazza c’è e lo osserva: non gli permetterà di prendere decisioni contrarie alle leggi che favoriscono la lotta alla corruzione.








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