2017-02-11 11:34:00

Guerra in Afghanistan: le principali vittime sono i bambini


L'ultimo Rapporto della Missione di assistenza Onu in Afghanistan parla chiaro: il numero di vittime civili, circa 3.500 morti e 8.000 feriti, è il più alto dall'inizio del conflitto. Dati che sono registrati dal 2009 ma che in realtà si riferiscono ad una guerra iniziata ormai 15 anni fa. Ad essere principale bersaglio sono i bambini, con un 24% in più di piccoli uccisi e mutilati nel Paese rispetto allo scorso anno. Sono le mine e gli esplosivi a ferire i più piccoli mentre vanno a scuola, giocano nel cortile o vanno a prendere l'acqua al fiume. Armi vigliacche di un conflitto che fa sentire la sua eco anche a distanza di 40 anni, ovvero la durata di una mina inesplosa. Dal 2014, con il ritiro delle truppe internazionali, la situazione è peggiorata: non sono state costruite strade né infrastrutture. Il sistema sanitario e la scuola non hanno più risorse. Il servizio di Giulia Angelucci:

Secondo il Rapporto della Missione di assistenza Onu in Afghanistan, il Paese avrebbe raggiunto il record di vittime civili nel 2016. E’ il numero più alto dall’inizio del conflitto: e le principali vittime sono purtroppo i bambini. Più di 200 rimangono vittime di raid afghani e americani. Non solo gli aiuti stanno diminuendo ma la situazione sta addirittura peggiorando. Tra mine ed esplosivi ci sono altri allarmanti problemi denunciati, tra cui malnutrizione e assenza di scolarizzazione. Ascoltiamo Manuela Valenti, pediatra e coordinatrice medica di Emergency:

R. - Almeno, il 90% delle vittime dei conflitti moderni sono civili, ed è veramente impressionante vedere come almeno un terzo dei nostri pazienti siano bambini. Per noi, bambini significa persone sotto i 14 anni. Nei nostri registri delle ammissioni, questo triste elenco si ripete da molti anni. E devo dire che soprattutto nei nostri ospedali di Kabul e di Lashkar Gah, che sono ospedali di guerra, abbiamo un reparto dedicato ai bambini e alle donne proprio per l’alto numero di feriti civili: questo è veramente un controsenso, una follia della guerra. Quindici anni di guerra hanno soltanto peggiorato la situazione del Paese: non è migliorato proprio niente nella vita quotidiana delle persone. La sanità, la scuola, sono aspetti che pian piano stanno andando peggiorando. Nei nostri ospedali abbiamo sempre visto una piccola percentuale di malnutrizione; soltanto negli ultimi due anni, l’Afghanistan ha raggiunto la percentuale di malnutrizione infantile per cui l’Afghanistan adesso ha ricevuto l’attenzione dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Unicef come Paese a rischio di malnutrizione infantile e questo prima non accadeva.

Oltre alle cure per i più piccoli, le Ong forniscono supporto per far andare i bambini a scuola, fornire acqua potabile, vitamina A e servizi per la loro nutrizione. Abbiamo chiesto alcuni dettagli ad Aziz Froutan, dell’Ufficio della comunicazione per l’Unicef in Afghanistan:

R. – Children should go to school, children should have access to health services... 
I bambini dovrebbero andare a scuola, dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari e dovrebbero vivere in un ambiente salubre e pacifico. In Afghanistan, purtroppo, non hanno accesso alla scuola né ai servizi sanitari e soprattutto non hanno accesso all’acqua potabile. Dovrebbero essere protetti da ogni tipo di conflitto e attività militare; dovrebbero essere tutelati e non armati nei conflitti … I bambini sono il futuro di questo Paese e dovrebbero essere tutelati; i bambini non dovrebbero essere coinvolti in nessuno dei conflitti che feriscono l’Afghanistan, secondo la Legge internazionale, secondo quella nazionale – quella afghana – e anche secondo quella musulmana che è applicata in questo Paese. I bambini non dovrebbero essere armati nei conflitti e nelle guerre. I bambini afghani hanno lo stesso diritto di andare a scuola, di avere accesso all’istruzione, all’acqua potabile e alla protezione.








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