2017-02-04 15:18:00

Bolivia, mons. Solari: il dono più bello di Dio, servire la gente


S’intitola “Tito Solari la forza dell’umiltà. Storia di un pastore” il libro, edito dalla Lateran Press di Roma, che don Ariel Beramendi, sacerdote boliviano della Segreteria per la Comunicazione, ha dedicato al suo vescovo. La biografia senza filtri di un salesiano nato in Friuli, diventato missionario e poi pastore in Bolivia, sempre in cammino con il suo popolo. Nel servizio di Fabio Colagrande la testimonianza dello stesso mons. Tito Solari, oggi arcivescovo emerito di Cochabamba:

Era destinato a prendere in mano l’avviata azienda familiare, Tito Solari, nato nel ’39 a Pesariis in provincia di Udine. Ma nel ’66 diventa sacerdote, al seguito di Don Bosco, e dal ’74 è missionario in Bolivia con una scelta per lui irrevocabile. Ascoltiamo la sua testimonianza:

“Sento che la Bolivia mi ha dato il dono più bello della mia vita: quello di poter offrire, dare, servire e soprattutto di volere bene e amare la gente. Ho sentito che il Signore mi chiedeva di donarmi agli altri; dovevo solo, semplicemente dire ‘Sì’ al Signore, sapendo che il Signore mi faceva un regalo, il regalo più grande: la capacità di donarmi, questo il regalo più grande che mi fa il Signore. E quando mi hanno chiesto di andare in Bolivia ho detto di sì, non ci ho pensato su, ci avevo già pensato prima. Però per sempre, perché un dono si fa per sempre”.

Col tempo Solari diventa superiore dei salesiani e poi arcivescovo, sempre in prima fila contro le ingiustizie e le discriminazioni subite dai boliviani. Convive con la dittatura militare, come prete in un piccolo centro nella giungla, e come pastore si confronta con il governo di Evo Morales, al potere da dieci anni nel Paese latinoamericano:

“E' uno dei Paesi più organizzati la Bolivia. Ogni cittadino fa parte di un’organizzazione territoriale di base o di un sindacato. Quello di Evo Morales - secondo un’inchiesta condotta da Ipsos - è un governo totalitario e il potere è al cento percento nelle mani del governo. Quindi questa è un’altra situazione, che non ha niente a che vedere con la situazione di 40 anni fa. Mi diceva un tassista in questi ultimi giorni: ‘Abbiamo avuto periodi brutti, siamo stati male, però come adesso mai, padre… Adesso non possiamo neanche parlare!’”.

Una testimonianza di coerenza al Vangelo, quella di mons. Solari, che diventa scomoda, come spiega il suo biografo don Ariel Beramendi:

“Prima, la Chiesa in Bolivia aveva un ruolo sociale importante. Penso che adesso questo ruolo lo abbia ancora, però con grosse difficoltà, perché viene sistematicamente attaccata dal governo. Proprio nel libro, mons. Solari racconta anche come Evo Morales abbia minacciato di cacciarlo via dal Paese, perché raccontava le sue perplessità sulla produzione eccessiva della foglia di coca, che poi è l’elemento di base per fare la droga, la cocaina”.

La storia di Tito Solari è, dunque, la biografia di un pastore in cammino con il suo popolo, che ritrova la sua vocazione in una pagina di Vangelo:

“La scena del Vangelo dei due discepoli di Emmaus è una scena fantastica per me: Gesù si è avvicinato a loro e si è messo a camminare con loro. Mi sono detto: ‘Tito, tu sei educatore come don Bosco; devi metterti in mezzo ai ragazzi, devi stare lì e camminare con loro, nella loro strada, per la loro vita. Dare la tua vita per loro’”. Io ho cercato di darmi da fare, di vivere questo pezzo di Vangelo, e ancora adesso mi sento felice di camminare per le strade di Cochabamba, in mezzo alla mia gente, che mi vuole tanto bene!”.








All the contents on this site are copyrighted ©.