2017-02-03 14:53:00

Parolin in Congo: Chiesa serve tutti senza distinzioni


Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin prosegue il suo viaggio in Africa. Dopo aver fatto tappa in Madagascar e Kenya è giunto nella Repubblica del Congo il primo febbraio in occasione della firma dell’Accordo Quadro e del 40.mo anniversario delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede.

Nella sede della Nunziatura a Brazzaville ha avuto un primo incontro con i 9 vescovi che compongono la Conferenza Episcopale. Ognuno di loro ha avuto modo di presentare la situazione della propria Diocesi ed i problemi pastorali in cui sono impegnati ogni giorno. Le principali questioni che sono emerse durante lo scambio di vedute sono state la firma dell’Accordo Quadro e l’importanza di seguirne l’esecuzione dopo la ratifica; i contatti con le autorità statali, che devono essere frequenti e non saltuari,  instaurando un dialogo proficuo che richiami al servizio del bene comune e solleciti l’attenzione verso gli ultimi e i poveri; per tale ragione - hanno detto i presuli - si deve investire molto nella formazione dei laici, poiché l’educazione cristiana deve sviluppare il senso di responsabilità ed il loro impegno in politica secondo la dottrina sociale della Chiesa. Hanno poi parlato della situazione di violenza e instabilità che sta vivendo la regione di Pool. I vescovi hanno chiesto l’interessamento del cardinale Parolin per la causa di Beatificazione del Servo di Dio cardinale Emile Biayenda, ucciso quaranta anni fa e ancora la creazione di un centro ospedaliero che serva per l’assistenza ai sacerdoti malati ed al personale religioso bisognoso di cure. E’ stata sottolineata inoltre l’importanza di non chiudere il bisettimanale cattolico, edito dalla Conferenza Episcopale, che versa in una situazione di grave disagio economico.

Nella mattinata del 2 febbraio, il card. Parolin ha incontrato Jean Claude Gakosso, ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione e dei Congolesi all’Estero.  Nel cordiale colloquio il ministro ha parlato della memorabile visita che San Giovanni Paolo II fece nel 1980 e della firma dell’Accordo Quadro che manifesta l’apprezzamento dello Stato verso la Chiesa cattolica per tutto ciò che svolge in ambito educativo, sanitario e sociale. In modo particolare, ha sottolineato la dedizione con cui le istituzioni della Chiesa cattolica hanno edificato scuole, anche nei villaggi più sperduti, per dare a tutti la possibilità di formarsi come cittadini e come persone. Ha pure accennato al ruolo che la Chiesa sta svolgendo per la risoluzione dei conflitti in varie regioni del mondo. Ha, poi, ufficializzato la notizia riguardante l’apertura di una Ambasciata residente del Congo presso la Santa Sede.

Il segretario di Stato, a sua volta, ha sottolineato l’importanza della firma dell’Accordo Quadro, che manifesta il riconoscimento alla Chiesa non solo per ciò che  ha fatto per il passato, ma anche per ciò che essa farà nel futuro. Ha espresso la sua gratitudine per il lavoro svolto sia dallo Stato e sia dall’Episcopato per la stesura del documento che finalmente viene sottoscritto. L’Accordo non solo regolerà a livello giuridico il rapporto Chiesa-Stato ma servirà a tutti i congolesi senza alcuna discriminazione.

Successivamente si è svolto l’incontro con Clément Mouamba, capo del governo congolese.  Durante i colloqui sono stati toccati vari temi: la firma dell’Accordo Quadro, la situazione economica del Paese, il fenomeno dell’immigrazione che sta investendo l’Africa Ovest. Il premier ha affermato che il governo si sta adoperando affinché si metta fine alla guerriglia, che sta provocando destabilizzazione, morti e sfollati tra la popolazione inerme. La soluzione più adeguata, che si vuole adottare, è quella del dialogo politico evitando azioni militari inappropriate. Tra gli altri argomenti toccati nel colloquio, vi è pure la richiesta di una visita del Papa e la situazione dei rifugiati della Repubblica Centrafricana che pian piano stanno rientrando in Patria.

Nel pomeriggio il porporato ha fatto visita a due Centri caritativi. Il primo Centro, dedicato al card. Emile Biayenda, accoglie persone con disabilità fisica e psichica, e vi si trovano pure adolescenti fuggiti dalla Regione del Pool. L’altro Centro, “Centre d’Accueil Béthanie”, ospita neonati, bambini ed adolescenti abbandonati.

Quindi, il card. Parolin ha visitato il Memoriale che la Repubblica del Congo ha innalzato all’esploratore italiano Pietro Savorgnan de Brazza, che diede il nome alla Capitale congolese.








All the contents on this site are copyrighted ©.