Il cardinale arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, ha affermato - in una guida pastorale pubblicata giovedì - che la pena capitale potrebbe alimentare solo un ciclo di violenze. “Le sanzioni - aggiunge - non devono essere imposte per vendetta, ma per correggere gli autori dei reati e per il bene della società". La dottrina cattolica si oppone alla pena di morte anche perché il rischio di uccidere un innocente non può mai essere escluso. "C'è il pericolo reale – afferma il porporato filippino - che la pena di morte possa essere applicata ad una persona innocente".
Necessità di riformare le istituzioni per salvaguardare la giustizia
"Abbiamo bisogno di riformare le istituzioni - ha aggiunto - in modo da salvaguardare
la giustizia, evitando la diffusione di una cultura della violenza". Così come altri
Paesi hanno abbandonato l'uso della pena di morte, il cardinale Tagle si è rivolto
ai legislatori perché trovino altri mezzi per contrastare i crimini, dando ai trasgressori
l'opportunità di correggersi. "Una cultura della violenza disumanizza. Una cultura
della giustizia, integrità e speranza guarisce". Nel rimarcare che la pena di morte
non è una soluzione alla criminalità, l'arcivescovo di Manila ha anche detto che il
problema deve essere affrontato alla radice, fornendo soluzioni alla povertà. “Per
aiutare a risolvere le radici della criminalità - ha affermato - la Chiesa e lo Stato
devono proteggere e rafforzare l'unità alla base della società, che è la famiglia".
(A cura di Anna Poce)
All the contents on this site are copyrighted ©. |