2017-02-02 08:49:00

Ryłko: grato al Papa per la nomina ad arciprete di S. Maria Maggiore


Oggi alle 18.00, il cardinale Stanisław Ryłko, presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Laici, prende possesso della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore come nuovo arciprete. Il cardinale Ryłko, 71 anni, polacco, è stato nominato il 28 dicembre scorso da Papa Francesco e succede al cardinale Santos Abril y Castelló. Sergio Centofanti lo ha intervistato:

R. – Proprio il 2 febbraio, nella Festa  della Presentazione di Gesù al Tempio, ha inizio questo mio nuovo ministero come arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Sono molto grato al Santo Padre per questo nuovo atto di fiducia nei miei confronti. Mi rendo conto anche della grande responsabilità che il Papa mi ha affidato. Questa Basilica è il più antico Santuario mariano dell’Occidente: risale al tempo del Concilio di Efeso del 431 che ha definito il dogma della Divina maternità di Maria. Questa Basilica di straordinaria bellezza è la madre di tutti i santuari mariani nel mondo cristiano. E’ un vero monumento della fede e dell’amore di tante generazioni dii cristiani verso la Vergine Maria, venerata lì nella famosa icona della Salus Populi Romani. E’ un’immensa eredità spirituale di 15 secoli di storia che ci interpella tutti e con la quale anche la nostra generazione deve misurarsi con un grande senso di responsabilità. Come vivere questa preziosa eredità oggi? Come trasmetterla alle generazioni future? Penso che sia questa la principale sfida pastorale che si pone in questo momento.

D.  – La preghiera a Santa Maria Maggiore, prima e dopo ogni viaggio internazionale, è diventata ormai una tradizione per Papa Francesco: quale il significato di questo appuntamento?

R.  – Tra il Papa Francesco e la Vergine Salus Populi Romani, venerata nella Basilica di Santa Maria Maggiore, esiste un legame molto forte e profondo. Ricordiamo che il giorno successivo dopo la sua elezione il Papa si è recato proprio in questa Basilica per affidare alla Madonna il suo Pontificato e da quel momento ha visitato questa Basilica più di 40 volte, spesso in maniera privata, riservata addirittura. Ma ancora prima, da cardinale, come racconta, ogni volta, quando veniva a Roma, non ha mai mancato di visitare la Salus Populi Romani. Per lui questo è stato sempre un punto fisso del suo soggiorno a Roma ed è un vivo desiderio del Santo Padre Francesco che questa Basilica sia sempre fedele alla sua vocazione originaria: essere un vero e proprio Santuario mariano, a tutti gli effetti, luogo di una viva e profonda devozione del popolo di Dio alla Madre di Dio, così come lo fu lungo molti secoli. E questa penso è un’altra sfida pastorale che si pone al nuovo arciprete della Basilica.

D. - Nella sua vita di fede, chi è Maria?

R.  – E’ una domanda molto impegnativa! Lei sa che sono polacco e noi, in Polonia, impariamo l’amore per la Madonna nelle nostre famiglie fin da piccoli. Per questo ho accolto la nomina del Santo Padre con grande gioia e vedo in essa un vero privilegio di poter servire la Madonna Salus Populi Romani proprio in questa stupenda Basilica. Vedo in questa nomina anche una specie di incoronamento del mio lavoro, ormai di 30 anni, al servizio del Successore di Pietro, qui a Roma. E poi devo dire che l’icona della Salus Populi Romani mi accompagna fin dalla mia infanzia dato che un’antica copia di questa icona viene venerata nella chiesa parrocchiale del mio paese natale. Quindi è un’immagine a me molto, molto cara! Le vie del Signore, devo riconoscere, sono veramente imperscrutabili. E inoltre in Polonia vengono venerate più di 350 copie di questa immagine e 37 di esse sono state insignite con le corone papali e circa 30 Santuari mariani in Polonia sono uniti alla Basilica di Santa Maria Maggiore come a un Santuario madre. Tutto questo spiega la mia gioia e la mia profonda riconoscenza al Santo Padre Francesco di avermi voluto chiamare al ministero pastorale in questa Basilica papale.








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