Etienne Tshisekedi, storico oppositore congolese fin dai tempi dell’allora Zaire di Joseph-Désiré Mobutu, è morto ieri in un ospedale di Bruxelles. Tshisekedi, 84 anni, era Presidente dell’Union pour la Démocratie et le Progrès social (Udps), la principale componente di Le Rassemblement, la coalizione dell’opposizione che non aveva firmato gli accordi del 18 ottobre con il Presidente Joseph Kabila che prevedevano, tra l’altro, lo svolgimento delle elezioni presidenziali nel 2018.
Il suo ruolo al tavolo dei negoziati in una trattativa mediata dai vescovi
congolesi
Di fronte alle manifestazioni indette da Le Rassemblement per costringere Kabila
a cedere il potere entro la scadenza del suo mandato - riferisce l'agenzia Fides -
il 20 dicembre 2016, il Presidente uscente aveva accettato di sedersi al tavolo con
l’opposizione guidata da Tshisekedi, in una trattativa mediata dai vescovi locali.
La trattativa è sfociata negli accordi di San Silvestro che prevedono la tenuta delle
elezioni presidenziali e politiche entro dicembre 2017, la cui attuazione è però ancora
in discussione.
La sua morte in un momento molto delicato della vita politica del Paese
La scomparsa di Etienne Tshisekedi è avvenuta dunque in un momento cruciale della
storia della Repubblica Democratica del Congo. Le trattative per l’attuazione degli
accordi di San Silvestro sono bloccate sulla nomina del Primo Ministro del governo
di transizione, che deve essere un esponente dell’opposizione. La scomparsa del massimo
esponente dell’opposizione apre ora spazi per altri candidati, ma anche a spaccature
e divisioni all’interno del fronte anti Kabila. (L.M.)
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