Condanne più che dimezzate per i nomi eccellenti nel processo per la strage di Viareggio che il 29 giugno 2009 costò la vita a 32 persone. Sette gli anni inflitti a Mauro Moretti ex amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana e al suo successore nell’incarico Michele Mario Elia. Ieri pomeriggio la sentenza. Cauta soddisfazione dei familiari delle vittime, mentre iI difensore di Moretti annuncia ricorso. Adriana Masotti:
Il futuro è ancora tutto da scrivere: questa la prima reazione del difensore di
Mauro Moretti ex amministratrore delegato di Rfi e poi delle Ferrovie dello Stato.
Per l’avvocato D’Apote l'esito del processo è "scandaloso” e la sentenza contro cui
si andrà in appello, trasuda "populismo”. Sette anni la condanna inflitta a Moretti,
e 7 anni e sei mesi a Michele Mario Elia che gli subentrò nell’incarico, quando Moretti
passò alle Ferrovie dello Stato. 33 in tutto gli imputati al processo per la strage
di Viareggio. Sei le società italiane e straniere risultate colpevoli, dieci le persone
assolte. Le accuse, a vario titolo per gli imputati, erano di disastro ferroviario,
incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colposi, violazione delle normative sulla
sicurezza.
Per arrivare alla sentenza ci sono volute oltre 140 udienze, quasi 7 anni e mezzo,
con i familiari delle vittime sempre presenti a chiedere giustizia. Ieri, dopo la
lettura del dispositivo, ascoltata in silenzio, poche i commenti rimandati ad oggi,
per lo più c’era la soddisfazione di vedere per la prima volta riconosciuto dai giudici
che il sistema ferrovie non ha funzionato, che c'era un problema di sicurezza".
Nella serata di ieri, il Cda di Leonardo-Finmeccanica ha riconfermato a Moretti la
fiducia e tutti requisiti per la sua carica attuale di amministratore delegato, mentre
proprio sui problemi di sicurezza puntano il Movimento 5 Stelle e Fdi per tornare
a chiedere le sue dimissioni.
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