La terra continua a tremare nel Centro Italia. Una scossa di magnitudo 3.8 della Scala Richter è stata registrata alle ore 6.10 con epicentro a un chilometro da Amatrice. A causa della scossa è crollata la parte destra della Chiesa di Sant’Agostino. L'evento sismico, secondo i dati dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), si è verificato a una profondità di 6 km.
Nuove misure a sostegno delle popolazioni del Centro Italia al centro dell'agenda
politica
Intanto, entro la prossima settimana - presumibilmente nella riunione del Consiglio
dei ministri di venerdì – dovrebbe arrivare il via libera del governo al nuovo decreto
per l'emergenza terremoto e maltempo, che dovrebbe - come ha annunciato il presidente
del Consiglio, Gentiloni - riguardare anche la Protezione civile.
I numeri della Protezione civile
Secondo i dati forniti dalla Protezione civile - ma si tratta di cifre in continua
evoluzione - sono più di 14.800 le persone assistite in seguito ai terremoti del
24 agosto, 26 e il 30 ottobre 2016 del 18 gennaio 2017, a cui si è aggiunto il forte
maltempo dei giorni scorsi. Gli assistiti sono complessivamente oltre 8.700 nelle
Marche e in Umbria, poco più di 600 nel Lazio e circa 5.400 in Abruzzo. Le persone
ospitate in alberghi e strutture ricettive sono 11.600, mentre in 570 trovano accoglienza
nei propri comuni all'interno di container, moduli abitativi prefabbricati rurali
emergenziali e camper allestiti in questi mesi dalla Protezione Civile. Sono, infine,
2.600 gli assistiti in palazzetti, centri polivalenti, strutture allestite ad hoc
nei vari comuni e nei moduli e appartamenti realizzati in occasione di terremoti
del passato, in Umbria, Marche e Abruzzo.
Restano difficili le condizioni degli animali negli allevamenti
Le scosse continue sul territorio provocano conseguenze preoccupanti anche sugli
gli animali: bovini e ovini negli allevamenti nelle zone colpite dal sisma hanno ridotto
di almeno il 30% la produzione di latte. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti
sugli effetti delle scosse nelle campagne dove sono state montate solo 77 delle 635
stalle mobili previste. Il ritardo avrebbe fatto salire a più di mille il numero
degli animali deceduti e feriti. Complessivamente sono circa tremila, secondo la Coldiretti,
le aziende agricole e le stalle in difficoltà nelle aree del Lazio, Umbria, Marche
e Abruzzo.(E.R.)
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