L’augurio di Papa Francesco ai popoli che si preparano a celebrare il capodanno lunare, perché le famiglie “diventino sempre di più una scuola in cui si impara a rispettare l’altro, a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato”, espresso dopo l’Angelus di domenica scorsa, rispecchia il particolare impegno pastorale delle comunità cattoliche cinesi continentali in questo periodo. Come tutti gli anni in vista del capodanno, in ogni parrocchia e comunità il cammino della carità, della condivisione, della misericordia e dell’attenzione verso le fasce più deboli è particolarmente intenso.
L'aiuto a famiglie povere cattoliche e non
Secondo le informazioni raccolte dall’agenzia Fides, il 19 e il 20 gennaio alcuni
sacerdoti di Pechino, insieme ai volontari di Jinde Charities, hanno visitato decine
di famiglie povere delle zone di montagna della città di Cheng De, nella provincia
di He Bei, dove hanno amministrato i sacramenti e consegnato doni tradizionali di
questa festa. Nella parrocchia di Bo Xing della diocesi di Zhou Cun, nella provincia
di Shan Dong, il Gruppo dell’Agape ha portato farina, olio, coperte e soprattutto
il sostegno della loro preghiera a una ventina di famiglie povere, cattoliche e non.
In ogni famiglia cattolica la visita è cominciata con la preghiera e si è conclusa
con la recita del rosario. Le famiglie non cattoliche rimangono stupite e impressionate
da questa attenzione particolare verso di loro, segno di altruismo e di quella gioia
cristiana che scaturisce dall’amore per i fratelli.
Rapporto della Caritas cinese
Jinde Charities, l’ente caritativo cattolico cinese con la storia più lunga nel Paese,
ha pubblicato in questi giorni il rapporto sulle sue attività del 2016, da cui si
apprende che “in tutto l’anno sono stati spesi 14,5 milioni di Yuan (equivalenti a
più di 2 milioni di euro) su un totale di 16 milioni di Yuan (equivalenti a 2,3 milioni
di euro) raccolti. I principali progetti sostenuti hanno riguardato gli aiuti per
i disastri naturali, borse di studio, anziani, zone e famiglie povere”. (N.Z.)
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