2017-01-21 07:12:00

Hotel Rigopiano: altri 4 estratti vivi. Per i vigili possibili altri superstiti


Alle pendici del Gran Sasso, prosegue la corsa contro il tempo delle operazioni di soccorso tese a recuperare le persone ancora disperse all’interno dell’hotel Rigopiano, investito da una slavina mercoledì sera. Altri quattro sopravvissuti sono stati tratti in salvo nelle notte. Il bilancio provvisorio vede 10 superstiti, nove dei quali già estratti dalle macerie, 4 vittime accertate e circa 20 persone che mancano ancora all’appello. Riguardo ai sopravvissuti il segretario generale della Cei, mons. Galantino parla di “Bella notizia”, riferisce che “il Papa è informato” e garantisce il sostegno di Caritas nelle zone terremotate. Il servizio di Marco Guerra:

Poco prima dell’alba, interno alle 4.30, altre 3 persone sono state estratte dalle macerie dell'hotel Rigopiano, un altro superstite è tornato in superfice pochi minuti fa. Si tratta di quattro delle cinque persone che erano state individuate nella giornata di ieri. I soccorritori  lavorano senza sosta per recuperare l’ultimo del gruppo e individuare l'altra ventina di persone che ancora manca all'appello. Si sentino altre voci dicono le squadre di soccorso. Ma le ultime 24 ore sono state quelle della gioia per i 4 bambini salvati a oltre 40 ore dalla slavina. Le telecamere hanno portato in tutto il mondo queste operazioni.

I soccorritori sono dotati di micro-telecamere e cosiddetti serpenti hi-tech, ma si procede con cautela tra massi, alberi e ghiaccio per evitare nuovi crolli. Intanto prosegue all’Ospedale di Penne l’attesa straziante dei parenti dei dispersi. E in tutto l’Abruzzo, in particolare nelle province di Pescare e Teramo, molte frazioni risultano ancora isolate dalla neve e senza energia elettrica. Tre finora i morti per le rigide temperature. Servono urgentemente turbine per la neve, dice il sindaco di Penne Marco Semproni:

R. - Più turbine riusciamo ad ottenere e prima riusciremo a mettere mano a questa situazione. Il problema riguarda anche la fornitura dell’energia elettrica; questo ovviamente impedisce l’utilizzo dei mezzi di riscaldamento.

Stessa realtà difficile anche nelle Marche, con 40 frazioni ancora difficili da raggiungere. Il Consiglio dei ministri ha risposto stanziando 30 milioni per le prime emergenze, secondo le esigenze dei territori emerse nelle ultime ore. Esteso lo stato di emergenza ai nuovi Comuni colpiti dall'ultimo sisma.     

 

 








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