2017-01-20 11:30:00

Bassi: le banche siano vicine alle famiglie realtà economico-produttiva


Le banche devono capire che la famiglia è un soggetto che genera reddito, produce servizi e beni. Così il prof. Vincenzo Bassi, delegato dell’Unione Giuristi cattolici che domani parteciperà all’incontro: “Diamo credito alle famiglie. Insieme per far crescere il Paese” che si terrà domani a Roma. Massimiliano Menichetti lo ha intervistato:

R. – Innanzitutto la famiglia non è un malato terminale: la famiglia si è sempre messa in gioco e continua a farlo. Si tratta soltanto di mettere in evidenza questa sua funzione, che non è soltanto una funzione sociale, ma anche una funzione economico-produttiva. La famiglia investe, investe come qualsiasi altra impresa; investe in beni durevoli, investe in capitale umano. la famiglia è capace di guardare al futuro:  i coniugi si mettono insieme non soltanto per un sentimento, ma perché hanno un progetto di vita che deve durare nel tempo. E’ incredibile, assurdo e comunque un errore che le istituzioni - in primis quelle di tipo bancario - non riconoscano questa realtà della famiglia, questa realtà economico-produttiva che si fonda su una affidabilità che prima di tutto i coniugi - sposandosi - hanno voglia di pronunciare e proclamare a tutti.

D. – L’assunto è che la famiglia è un nerbo centrale della società italiana: come si innesca un processo produttivo? Cosa servirebbe?

R. – Immaginiamo innanzitutto delle istituzioni bancarie che possano studiare, insieme alle associazioni familiari, dei progetti di micro-credito non tanto per il consumo, quanto per gli investimenti familiari. Noi immaginiamo – per esempio – attività di istruzione per i figli, immaginiamo beni durevoli come autovetture per famiglie numerose… Tutto questo permetterebbe alla famiglia stessa di avere una maggiore capacità di spesa e questo andrebbe anche a vantaggio delle imprese che offrono servizi. Questo genererebbe una economia di prossimità, ovvero una economia fondata sui rapporti diretti tra imprese e famiglie. Le stesse imprese sarebbero portate non tanto ad immaginare i bisogni delle persone, quanto a parlare con le famiglie e così offrire dei servizi capaci di rispondere alla realtà familiare e non a quella ideale.

D. – Cioè famiglia soggetto attivo e non soltanto passivo, che riceve degli aiuti…

R. – La famiglia è la prima impresa, è la proto-impresa. Perché ci sia una famiglia c’è bisogno di organizzazione, professionalità e gestione economica. Questi sono gli elementi essenziali di qualsiasi imprese. Senza le famiglie neppure le imprese sarebbero potute nascere: ciascuna impresa non fa altro che emulare una buona famiglia. Lo stesso concetto di buon padre di famiglia è un concetto che ha un valore morale, giuridico ed economico e questo perché la famiglia è sempre stata un modello!








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