2017-01-19 07:43:00

Nasce "Numeri pari" contro le disuguaglianze sociali


"Numeri pari", questo il nome della rete promossa da diverse associazioni Libera, Gruppo Abele, Cnca e Rete della Conoscenza per la giustizia sociale e la difesa dei beni comuni presentata a Roma alla conferenza stampa al Cesv - Centro servizi volontariato Lazio. Il servizio di Giulia Angelucci 

4 milioni di persone in povertà assoluta in Italia , 1/3 della popolazione in difficoltà,17,6% la dispersione scolastica, 350.000 famiglie sfrattate, numeri di emergenza di fronte ai quali non si può rimanere indifferenti. "Numeri pari", una rete che, come ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e Gruppo Abele, deve nascere non solo dal basso ma anche dal dentro per portare un cambiamento e pari opportunità attraverso cooperazione sociale, antimafia, reti studentesche e mutualismo sociale. Ascoltiamo don Armando Zappolini, presidente Cnca:

"'Numeri pari' è nata come reazione a questa ormai inaccettabile dimensione della povertà e disuguaglianza nel Paese e come questo sia sottovalutato, sottostimato, non solo dalla politica e questo la rende colpevole ma è sottovalutata anche nella genteOrmai ci siamo assuefatti a tutto. Questo non può essere normale! Dobbiamo  cominciare a dire: perché non ricreiamo una coscienza collettiva più forte?  Di attivare proprio una solidarietà di territorio perché ci sono tante esperienze che si sono partite nel Paese che magari non sono visibili. Un governo, un’Europa che spende miliardi per le banche e spiccioli per i poveri, che spende per le armi e non per la cooperazione, che mette le navi da guerra e non fa interventi di sviluppo nel Terzo mondo, chiaramente, è una cosa che noi non possiamo accettare. Non vogliamo diventare un alibi di beneficienza e assistenza a una politica che non fa le cose: vogliamo attivare tante energie dal basso che scuotano e anticipino un intervento poi anche pubblico".

Alla povertà strutturale si richiede una risposta strutturale. Tra le associazioni che aderiscono a "Numeri pari" Baobab Experience. Ascoltiamo Viola De Andrade Piroli, una volontaria: 

"Roma è una delle poche capitali europee che non ha un vero e proprio sistema di accoglienza e che basa tutto sull’onda dell’emergenza. Baobab Experience nasce dal basso proprio per cercare di colmare un vuoto della politica.La cittadinanza si è semplicemente organizzata con donazioni, con attività, con la propria presenza…  Quando è nata esisteva un centro nel quale ci siamo appoggiati, che era l’ex Centro Baobab: da qui il nome 'Baobab Experience'. Il centro è stato poi sgombrato e chiuso. Il Baobab Experience si rivolge a tutti i migranti in arrivo a Roma,  in molti di più rispetto agli anni passati provano a chiedere asilo politico in Italia, perché vogliono rimanere qui, soprattutto i minorenni".  

Un movimento che promuove il coordinamento di strutture già esistenti  a livello locale per garantire orizzontalità nel combattere le disuguaglianze e la povertà. Tema che anche Papa Francesco nei suoi numerosi appelli ha più volte sottolineato indicando l’urgenza di una ecologia integrale come ha ricordato don Armando Zampolini

"Come disse tempo fa il grandissimo comico Roberto Benigni uno dei compiti di Papa Francesco è riportare la Chiesa al cristianesimo. Bisogna far capire che parlare di sistema economico è Vangelo, parlare di giustizia sociale è Vangelo, parlare di lotta alla povertà e all’ingiustizia è Vangelo. Questa è la grande sfida! E veramente chi di noi vive questo all’interno di Numeri pari, questa visione e partecipazione alla vita cristiana, sente anche l’urgenza di contaminare con queste cose le comunità ecclesiali".








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