2017-01-14 11:06:00

Commento di don Sanfilippo al Vangelo della II Domenica T.O.


Nella seconda Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Giovanni Battista, vedendo Gesù venire verso di lui, dice:

«Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». 

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo presbitero della diocesi di Roma:

Una grande schiera di profeti, apostoli e testimoni ha preparato la venuta del Signore e anche oggi non c’è missione più grande di saper indicare agli uomini chi è l’Agnello di Dio che porta i peccati del mondo. In questa generazione, molti non conoscono Gesù Cristo, né hanno coscienza della causa prima del dolore e dell’insoddisfazione che spesso ci attanaglia, ovvero il disobbedire alla volontà di Dio, e non si ha nemmeno la percezione della possibilità di una guarigione liberante. Per questo vi è un’estrema urgenza di annunciare la Buona Notizia, la liberazione dall’oppressione esistenziale e dalla morte, che il Signore ci offre attraverso la sua grazia. Perché questo Vangelo sia credibile è necessaria, però, la testimonianza profetica dei battezzati con una vita gioiosa, attraente perché ricca, a un tempo, di debolezza e di vittoria, una vita in cui si scorga la presenza dell’Agnello di Dio che non giudica nessuno e che si spende per il bene altrui perdonando ogni malvagità. È altrettanto indispensabile l’enunciazione esplicita del kèrigma, che sappia denunciare il peccato e amare il peccatore, indicando l’uomo nuovo, il Risorto, su cui lo Spirito rimane. Perdiamo la faccia per amore a Cristo, gettiamoci generosamente nell’annuncio per amore all’uomo.








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