“Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci”. Così il Papa nella Lettera ai giovani per la presentazione, oggi, del documento preparatorio del Sinodo dei vescovi sulle vocazioni che si terrà ad ottobre del 2018. Tema dell'Assemblea sinodale sarà: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Massimiliano Menichetti:
"Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità”. Il Papa sprona i giovani riportando le parole di Dio rivolte ad Abramo, il “Vattene” per spingerlo ad uscire dalla propria terra. Tracciando un parallelo li invita ad “uscire” per lanciarsi “verso un futuro non conosciuto ma portatore di sicure realizzazioni”, in cui Dio stesso “accompagna”. L’invito è “ad ascoltare la voce di Dio” che risuona nei “cuori attraverso il soffio dello Spirito Santo”.
Uscire non vuol dire fuggire:
Uscire – dice il Papa – non è “fuggire” dal mondo, ma andare verso “una terra nuova”,
per una “società più giusta e fraterna” da costruire “fino alle periferie del mondo”.
Francesco sottolinea che la parola “Vattene” oggi “assume” anche un altro significato,
quello della “prevaricazione, dell’ingiustizia e della guerra”. Guarda ai “molti giovani”
che “sono sottoposti al ricatto della violenza e costretti a fuggire" dal proprio
Paese, ma ribadisce però che il loro grido sale a Dio, come quello di Israele schiavo
dell’oppressione del Faraone”
L'incontro con Gesù spezza il frastuono del mondo
Indica l’incontro con Gesù, il suo sguardo, il suo ascolto e il mettersi in cammino.
Si dice “sicuro” che, nonostante “il frastuono e lo stordimento sembrino regnare nel
mondo, questa chiamata continua a risuonare” nell’animo dei giovani “per aprirlo alla
gioia piena”.
Dio è ricco di misericordia
Centrale è per Francesco il discernimento “anche attraverso l’accompagnamento di guide
esperte”, “per scoprire il progetto di Dio” sulla propria “vita”. “Dio” è “ricco di
misericordia tende la sua mano per rialzarvi” – dice – e questo anche se “il cammino
è segnato dalla precarietà e dalla caduta”. Poi evoca il “si” urlato dai ragazzi all’ultima
Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, quando chiese più volte se “le cose
si possono cambiare”. Un grido evidenzia che “nasce dal vostro cuore giovane che non
sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla
globalizzazione dell’indifferenza”. “Ascoltate quel grido che sale dal vostro intimo”
prosegue “Dio vi incoraggia ad andare dove Egli vi invia.
Lo Spirito suggerisce scelte audaci
Per il Papa non bisogna avere “paura di ascoltare lo Spirito” che “suggerisce scelte
audaci”, e non bisogna indugiare “quando la coscienza chiede di rischiare per seguire
il Maestro”. Poi parla di una Chiesa in ascolto anche dei dubbi e delle critiche:
“Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere
ai pastori” e ricorda che “San Benedetto raccomandava agli abati di consultare anche
i giovani prima di ogni scelta importante, perché «spesso è proprio al più giovane
che il Signore rivela la soluzione migliore»”.
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