Nella Festa del Battesimo del Signore, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù si reca sul Giordano per farsi battezzare da Giovanni, che però vuole impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli risponde:
«Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia».
Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo presbitero della diocesi di Roma:
Qual è la vera giustizia in cui Dio Padre pone il suo compiacimento? Nel Vangelo odierno del Battesimo nel Giordano Gesù lo illustra chiaramente. Egli si mette in coda nella fila di coloro che desiderano essere battezzati da Giovanni confessando i propri peccati, pur essendo innocente. Immergendosi nel Giordano, che scorre nel luogo topograficamente più depresso della terra, il Signore, in realtà, scende negli abissi del cuore umano, dove il male umilia ogni uomo, per liberarlo. Così facendo prefigura lo scopo della sua missione: abbassarsi fino in fondo, svuotarsi sino alla morte per riscattare l’umanità dall’oppressione del diavolo che ci obbliga a vivere in un egoismo semidisperato. È in questa compassione per noi prigionieri del male, che Dio pone la sua compiacenza, è questa compassione la vera giustizia. Il Padre riversa sul Figlio il suo Spirito e lo dona a chi assume su di sé l’ignominia del peccato altrui. In questa domenica l’Onnipotente vuole ricolmare anche noi del suo Spirito se riconosciamo che amare come Cristo è il compimento massimo di ogni giustizia: non considerarsi migliori di nessuno, giustificare il prossimo quando pecca, perdonare i comportamenti ostili altrui, pur condannando la malvagità in sé stessa. Dio, infatti, ci ha amati tutti così per inviarci, ricolmi di gratitudine, ad annunciare la Buona Notizia.
All the contents on this site are copyrighted ©. |