Il presidente russo, Vladimir Putin, ha "ordinato" una campagna per influenzare le elezioni americane. E' quanto si legge nel rapporto dell'intelligence americana diffuso ieri. L’obiettivo era screditare Hillary Clinton e aiutare Donald Trump a vincere. Mezza ammissione da parte del presidente eletto che però afferma: il tentativo non ha avuto risultati. In un'intervista il presidente uscente Barak Obama commenta rivolgendosi a Trump: "Vladimir Putin non è nella nostra squadra". Il servizio di Adriana Masotti:
L’ordine di lanciare la campagna per aiutare l'elezione di Trump e screditare la candidata
democratica Hillary Clinton. è partito direttamente dal
presidente Putin: lo hanno stabilito gli uomini dell’intelligence USA e il presidente
eletto Trump per la prima volta ha ammesso l’ingerenza. Non citando la Russia, però
ma genericamente: “ la Cina, altri Paesi e gruppi" ci hanno provato, ha detto, ma
senza risultati. Per lui l'esito del voto "non e' stato modificato". Nel testo gli
007 spiegano che Mosca ha usato diversi mezzi per tentare di alterare il risultato
con operazioni segrete, come ciber-attacchi, e con operazioni a volto scoperto da
parte di agenzie governative russe e media finanziati da Mosca. Nel rapporto i vertici
dell'intelligence Usa sostengono anche che la Russia tenterà nuovamente di influenzare
le elezioni. Il riferimento è agli alleati americani e quindi alle prossime elezioni
in Europa, a partire da quelle presidenziali ad aprile/maggio in Francia e legislative
in Germania a settembre.
Ancora ieri, a poche ore dal briefing alla Trump Tower con i vertici dell'intelligence,Trump
aveva parlato di caccia alle streghe contro di lui ordita dai suoi avversari. Trump
ha poi definito costruttivo l’incontro promettendo anche una task force per la cybersicurezza,
una sorta di 'ammissione’ che però non soddisfa appieno i democratici e anche diversi
repubblicani che chiedono al presidente eletto una condanna dell’operato della Russia
più chiara. Intanto il Congresso, ieri, ha certificato che Donald Trump sarà ufficialmente
il 20 gennaio il prossimo presidente degli Stati Uniti.
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