Questa domenica, Festa del Battesimo del Signore, Papa Francesco presiede alle 9.30 la Messa nella Cappella Sistina. Durante il rito battezzerà 28 bambini. Il servizio di Sergio Centofanti:
Per la quarta volta nel suo Pontificato Papa Francesco presiederà la Messa nella Cappella Sistina nel giorno in cui termina il Tempo di Natale, amministrando il Sacramento del Battesimo a 13 bambine e 15 bambini. La liturgia parla del Battesimo di Gesù, «in Spirito Santo e fuoco» (Lc 3,16. Riascoltiamo le parole che il Papa ha pronunciato il 10 gennaio 2016:
“Lo Spirito Santo infatti nel Battesimo cristiano è l’artefice principale: è Colui che brucia e distrugge il peccato originale, restituendo al battezzato la bellezza della grazia divina; è Colui che ci libera dal dominio delle tenebre, cioè del peccato, e ci trasferisce nel regno della luce, cioè dell’amore, della verità e della pace: questo è il regno della luce. Pensiamo a quale dignità ci eleva il Battesimo!” (Angelus 10 gennaio 2016).
Il Battesimo ci rende figli di Dio:
“Tale realtà stupenda di essere figli di Dio comporta la responsabilità di seguire Gesù, il Servo obbediente, e riprodurre in noi stessi i suoi lineamenti: cioè mansuetudine, umiltà, tenerezza. E questo non è facile, specialmente se intorno a noi c’è tanta intolleranza, superbia, durezza. Ma con la forza che ci viene dallo Spirito Santo è possibile!” (Angelus 10 gennaio 2016).
E’ infatti lo Spirito Santo, ricevuto per la prima volta nel giorno del nostro Battesimo, che ci apre il cuore alla Verità:
“Lo Spirito spinge la nostra vita sul sentiero impegnativo ma gioioso della carità e della solidarietà verso i nostri fratelli. Lo Spirito ci dona la tenerezza del perdono divino e ci pervade con la forza invincibile della misericordia del Padre. Non dimentichiamo che lo Spirito Santo è una presenza viva e vivificante in chi lo accoglie, prega in noi e ci riempie di gioia spirituale” (Angelus 10 gennaio 2016).
Papa Francesco esorta tutti a ricordare il giorno del nostro Battesimo: “è una data da festeggiare” - dice - perché “è la data della nostra rinascita come figli di Dio”. Festeggiare questo giorno “significa riaffermare la nostra adesione a Gesù, con l’impegno di vivere da cristiani, membri della Chiesa e di una umanità nuova, in cui tutti sono fratelli”. C’è poi l’invito ai genitori a custodire la fede dei bambini:
“Non dimenticatevi che la più grande eredità che voi potrete dare ai vostri bambini è la fede. Abbiate cura che non venga persa, di farla crescere e lasciarla come eredità (…) vi auguro che siate capaci di far crescere questi bambini nella fede” (Omelia 10 gennaio 2016).
Durante la Messa si pregherà per i bambini che soffrono perché “il Signore susciti sempre uomini e donne capaci di chinarsi su di loro con carità instancabile”.
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