2017-01-05 15:30:00

LasciateCIEntrare: no a strutture detentive per i migranti


Il tema dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) sarà affrontato "in Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno Marco Minniti, che ha precisato come si stia pensando a “piccoli numeri, per non sovraccaricare il territorio con strutture troppo grandi. Parliamo di 1.500/1.600 posti in tutto”. Alessandro Guarasci ha sentito Gabriella Guido, portavoce della campagna LasciateCIEntrare, gruppo di giornalisti che negli anni ha avuto accesso a queste strutture:

R. – I Cie così come sono stati concepiti - e per fortuna molti sono stati chiusi - sono luoghi dove non solo la dignità, ma soprattutto la violazione dei diritti umani, era continua. Erano centri peggio delle carceri e questo è stato detto anche dalle varie commissioni sui diritti umani, dalla Commissione De Mistura e quant’altro. Il rimpatrio è possibile quando è stata accertata l’identificazione di un migrante e quando il consolato convalida il fatto che quel cittadino sia di nazionalità, ad esempio tunisino piuttosto che algerino o marocchino. Per cui ci sono dei tempi che vanno rispettati. È evidente che questo meccanismo non ha funzionato nel passato, perché altrimenti le espulsioni sarebbero state in numeri più elevati.

D. - Ma è davvero fattibile un’accoglienza più diffusa sul territorio invece?

R. - Si deve pensare in questa logica! Noi non capiamo perché negli altri Paesi europei, basi militari o ex missilistiche che abbiano, 1500 migranti non esistono! L’accoglienza diffusa è semplicemente e banalmente l’unico sistema che può funzionare. Chiediamoci perché gli Sprar vengono gestiti benissimo e non ci sono rivolte, non c’è un business dell’accoglienza sugli Sprar che poi vengono gestiti direttamente dai comuni e non da appalti dati dalle prefetture a cooperative che, come vediamo, si ammantato di far parte del terzo settore ma sono semplicemente degli sciacalli.

D. - In base alla vostra esperienza, qual è l’esempio peggiore di Cie che avete visitato in passato?

R. - Il Cie di Gradisca era forse, davvero, uno dei peggiori. È stato chiuso nel 2014 a seguito della morte di Majid, un ragazzo marocchino che durante una protesta è caduto dal tetto. Noi presentammo oltre venti esposti e cinque procure della repubblica sul territorio italiano e nessuno ha mai saputo di chi fosse la responsabilità di quella morte; il Cie di Bari, che è ora è chiuso, era un altro lager a cielo aperto. Noi abbiamo potuto, anche con immagini che hanno fatto il giro del mondo, far vedere che tipo di posto fosse; il Cie di Ponte Galeria … vi ricordate tutti tre anni fa la protesta delle bocche cucite. Questi luoghi sono talmente disumanizzanti che non si possono riformare!








All the contents on this site are copyrighted ©.