2017-01-04 13:30:00

Pakistan: accuse di blasfemia per figlio ex-governatore del Punjab ucciso


Pakistan. Rischia di essere incriminato a causa di un video ritenuto offensivo dai gruppi integralisti del Pakistan, Shaan Taseer figlio di Salman, ex governatore del Punjab, di cui oggi ricorre il sesto anniversario della morte per aver difeso la donna cristiana Asia Bibi. L’uomo nel filmato ha chiesto alle persone di pregare per coloro che sono in carcere a causa della legge sulla blasfemia. Ascoltiamo la riflessione di prof. Mobeen Shahid, presidente dell’Associazione dei Pakistani Cristiani in Italia raccolta da Marina Tomarro:

R. – Le accuse contro Shaan Taseer sono legate al fatto che il padre aveva chiamato questa legge la “legge nera” e Shaan ha criticato questa legge proprio raccontando il  fatto che questa legge non rispetta in nessuna maniera i diritti umani. Prima di tutto, infatti, è solo per una religione e la condanna è a morte: non c’è la possibilità di far vedere la propria innocenza. Un esempio reale molto conosciuto è quello di Asia Bibi ma, a prescindere da questo, ci sono molti casi dove l’accusato viene ucciso ancora prima che si possa arrivare in tribunale. La reale situazione per i cristiani del Pakistan è effettivamente tanto discriminante e c'è un forte  abuso di potere contro questa minoranza religiosa: si è trasformata in una persecuzione dei cristiani.

D. – Asia Bibi rischia nuovamente un’incriminazione dovuta proprio al messaggio di perdono lanciato a Natale, cosa sta succedendo in questo caso?

R. – La situazione è molto grave perché dopo il pensionamento del presidente della Corte suprema il rischio è che ci sia ancora molto più ritardo per istituire la nuova commissione giudiziaria per decidere al riguardo. Infatti è la commissione stessa che dovrebbe dare un’altra data per l’udienza. Quindi i tempi di prigionia si allungano per Asia Bibi e intanto è possibile che qualche altra prigioniera la attacchi oppure qualcuno che sorveglia, della polizia, preso dal sentimento religioso, attacchi Asia Bibi e la uccida nella prigione.

D.  – Perché tutto questo accanimento contro di lei, contro il suo caso?

R. – Contro Asia Bibi perché è diventata il caso singolo. Fino alla morte di Salman Taseer, Shabaz Bhatti, e l’appello della comunità internazionale, il caso di Asia Bibi non aveva nessuna visibilità. Ora, uccidere Asia Bibi diventa ancora più importante per i gruppi fondamentalisti perché non sono riusciti a difendere Mumtaz Qadri, la guardia del corpo di Salman Taseer, che lo uccise, e che poi è stato condannato a morte. L’esecuzione è avvenuta solo qualche mese fa. Ancora di più sono accaniti contro Asia Bibi proprio per portarla alla condanna a morte e creare il caso singolo per far vedere la propria influenza nella vita dello Stato del Pakistan.

D. – Qual è in questo momento la situazione dei cristiani in Pakistan? C’è qualche speranza che vada a migliorare la loro situazione?

R. – Ci sono due possibilità.  Primo, grazie anche al lavoro del ministro federale Kamran Michel, ci sono stati vari momenti a Natale dove i musulmani sono andati anche a fare gli auguri nella Chiesa ai cristiani e i cristiani hanno potuto incontrare i musulmani anche nelle moschee. Ma, in particolare, vorrei attirare l’attenzione sul fatto che la fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre” sta finanziando progetti per lo sviluppo e la protezione delle donne in Pakistan: dalla Chiesa cattolica vengono assistite le donne che sono vittime di abusi sessuali, abusi anche di conversione forzate, per arrivare a un certo punto, se è possibile, ma con molta difficoltà, alla reintegrazione di queste donne nella società.








All the contents on this site are copyrighted ©.