2017-01-04 14:08:00

Grillo: no svolta garantista. Istituto Sturzo: ora M5s come i partiti


“Il codice di comportamento di M5s, votato ieri, rappresenta una svolta garantista? Falso". Si legge così sul blog di Grillo. Ma la polemica politica prosegue. Alessandro Guarasci:

Per il blog di Grillo è un'altra bufala di giornali e tv" parlare di svolta garantista. M5s – prosegue il blog -  "garantisce ai cittadini che chi tra i suoi eletti non rispetta i principi a cui ha aderito come portavoce viene messo fuori dalla porta. Non aspettiamo il terzo grado di giudizio”. In merito poi all’attacco ai media, Grillo dice che è "una denuncia politica per criticare il sistema mediatico nel suo complesso”. Il direttore del tg de La7 ritira così la querela, ma l’ex Pizzarotti, sindaco di Parma, afferma che Grillo è il primo a distorcere le notizie. E da Forza Italia e Pd continuano ad arrivare critiche per i toni usati. Il commento di Agostino Giovagnoli del comitato d’amministrazione dell’istituto Sturzo:

R. – Con questo codice etico, certamente il Movimento Cinque Stelle si avvicina di molto agli altri partiti, proprio a quei partiti che ha pesantemente criticato in passato. Detto questo, bisogna riconoscere positivamente questo svincolare gli avvisi di garanzia da conseguenze politiche immediate, purché non si cada, come il Movimento Cinque Stelle, ad attribuire a un leader o a pochissimi insieme a lui, un potere discrezionale enorme nel decidere ciò che è grave e ciò che non è grave, al di là delle procedure penali.

D. – Il numero dei votanti, secondo lei non è un po’ troppo basso per una decisione così importante?

R. – Questa è una delle ambiguità del Movimento Cinque Stelle. M5s parla diffusamente di democrazia, di coinvolgimento di tutti ma poi, nella realtà, utilizza degli strumenti di consultazione che finiscono per considerare solo la volontà di piccoli numeri che quindi sono anche facilmente influenzabili e perciò alla fine poco significativi dal punto di vista della sostanza democratica.

D. – Professore, come giudica il duro attacco nei confronti dei media? C’è davvero una sorta di prevenzione da parte di alcuni giornali nei confronti delle politiche dei Movimento Cinque Stelle?

R. – Certamente, questo fa parte del gioco della comunicazione, dell’informazione, che ci siano anche i giornali, i media ostili o fortemente critici al Movimento Cinque Stelle come nei confronti di altri partiti: questo è del tutto normale. Non è però normale, invece, appunto, un attacco ai media in quanto tali, sia perché se ne sopravvaluta l’importanza, in un certo senso, e sia perché questo attacco in realtà è semplicemente una mossa difensiva perché si è aperta ormai una discussione, non solo in Italia, molto importante, sul fatto che l’apparente libertà del web di fatto è anche, invece, offensiva verso la libertà di gruppi o di individui. Soggetti che sono colpiti dalle fake news o più in generale da quel hate speech che ha sollecitato la preoccupazione non solo in Italia, ma qui in modo particolare del Presidente della Repubblica che, giustamente, ne ha parlato nel discorso di Capodanno.








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