2017-01-03 11:35:00

Brasile: 56 morti nel carcere di Manaus per scontri tra clan


E' di 56 morti il bilancio di un regolamento di conti tra bande rivali, sfociato ieri in violenti disordini all'interno di un penitenziario a Manaus, in Brasile. Alessandro Guarasci:

Il più vasto e orribile massacro nella storia delle carceri brasiliane. Così lo ha definito Epitacio Almeida, presidente della commissione per i Diritti Umani dell'Ordine Nazionale degli Avvocati. Lo stesso Almeida ha condotto le trattative per la liberazione degli ostaggi, tra cui diversi agenti.  

All'origine della strage gli scontri scoppiati tra affiliati al 'Primer Comando de la Capital', organizzazione criminale di San Paolo, e quelli della locale 'Familia do Norte', alleata a sua volta del potente cartello malavitoso 'Comando Vermelho' di Rio de Janeiro. Secondo Sergio Fontes, responsabile regionale per la Pubblica Sicurezza, sarebbero stati questi ultimi a passare per primi all'attacco, nell'intento di "eliminare la concorrenza” dell’altra fazione. Per Fontes questo è "il maggior massacro del sistema carcerario di Amazonas".

Sul massacro al carcere di Manaus, abbiamo sentito padre Gianfranco Graziola, vicecoordinatore nazionale delle Pastorale carceraria del Paese:

R. - Si tratta di fazioni che si disputano l’egemonia del territorio. Sono gruppi ben organizzati che dialogano anche con lo Stato, dove il traffico di droga fa la sua parte, dove oggi il commercio della propria questione carceraria è una delle realtà.

D. - Queste fazioni hanno la loro influenza anche nelle carceri brasiliane?

R. – Certamente, è non sono solo dentro le carceri; dentro le carceri ci sono i prodotti della società che noi abbiamo, quindi dell’economia, del consumo. Poi ci sono i giudici, avvocati, … C’è tutta un’organizzazione ben complessa come, ad esempio, la nostra mafia. Il Brasile è il Paese al mondo che più carcerati. Russia, Stati Uniti e Cina stanno affrontando un processo di abolizione graduale delle  carceri. Il carcere produce criminalità, morte. Il Brasile ha aumentato del 400% dal 2004 al 2014 la detenzione che noi chiamiamo “detenzione di massa”. E lo continua a fare.








All the contents on this site are copyrighted ©.