2016-12-25 11:25:00

Natale in India. P. Torriani, condivisione e dialogo con tutti


"Condivisione e dialogo con tutti e tra le diverse religioni: è questa la chiave della festa nella nostra comunità di Mumbai": così racconta il Natale padre Carlo Torriani, missionario del Pime che opera tra i lebbrosi e gli ultimi della società. L'intervista è di Gabriella Ceraso:

R. – È vacanza in tutta l’India, il Natale e il Venerdì Santo sono le due feste cristiane che si celebrano in tutto il Paese. È un momento di incontro. Anche da noi per esempio, nel nostro ashram, vengono famiglie indù, offrono il pranzo a tutta la comunità indù e anche a quelle delle altre religioni: giainisti, buddisti...

D. – Il vostro è un Natale soprattutto tra i lebbrosi, piccoli e adulti: cosa fate? Come lo trascorrete?

R. – Con i bambini. Vestiamo qualcuno da Santa Claus, facciamo il presepe, generalmente nel refettorio, dove vengono tutti. Abbiamo una cappella con i simboli di dodici religioni e ogni giorno recitiamo la preghiera di una religione differente.

D. – Qual è il senso che la gente dà, che la vostra comunità dà, a questo momento?

R. – La comunità ha l’idea di condivisione, un momento in cui, se Dio è venuto a condividere la nostra vita, anche noi dobbiamo essere pronti a condividere tra di noi: questo è il messaggio della festa del Natale.

D. – Qual è il suo augurio per questo Santo Natale, per la gente con cui lei vive la maggior parte del suo tempo?

R. – Il mio augurio è quello della condivisione. Come dico sempre, Gesù è venuto a condividere la nostra vita, allora dobbiamo anche noi condividere, con le persone che sono ammalate o povere: dobbiamo cercare di condividere la nostra vita.

D. – Quest’anno Madre Teresa di Calcutta è diventata Santa, ne è nato un dono speciale per l’India, secondo lei?

R. – È popolarissima in India. La figura di Madre Teresa viene portata in giro anche da chi non è cristiano. È stato molto ben accettato da tutta l’India il fatto che sia stata proclamata Santa. Se Madre Teresa è stata capace di uscire dal convento per condividere la sua vita con i poveri, dobbiamo anche noi essere capaci di uscire dal nostro ambiente, dalla nostra sicurezza, per condividere la vita dei poveri. E in India ce ne sono ancora moltissimi.








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