2016-12-23 14:14:00

Siria: esercito riconquista Aleppo. Zenari: con guerra tutti perdenti


La città siriana di Aleppo è tornata totalmente sotto il controllo dell’esercito di Damasco. L’Unicef ieri aveva diffuso l’allarme bambini, parlando di 4 mila ancora intrappolati e a rischio morte, mentre sono quasi 40 mila le persone evacuate dalla citta da metà dicembre. Secondo il nunzio apostolico a Damasco, card. Mario Zenari, sono profonde le ferite da rimarginare. Il servizio di Giancarlo La Vella:

Ha ormai i torni dell’ufficialità la riconquista di Aleppo da parte dell’esercito siriano. A parlare in prima persona è il presidente Assad, secondo il quale l’ingresso nella città rappresenta una vittoria, non solo per la Siria, ma anche per gli alleati russi ed iraniani. Attenuatosi il conflitto, rimane sempre alta l’emergenza umanitaria per i civili che hanno subito settimane di bombardamenti. Intanto l’Assemblea Generale dell'Onu ha approvato la formazione di una commissione indipendente per procedere a indagini e processi per crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Siria. Che cosa cambia ora, dopo la conquista di Aleppo da parte di Damasco? Lo abbiamo chiesto al nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari:

R. – Io ripeto sempre che non ci sono vincitori in questo conflitto siriano e tutti sono perdenti: la comunità internazionale nel suo insieme è perdente, perché non ha saputo evitare queste tragedie, come anche l’ultima di Aleppo… Vorrei anche ricordare quanto ha detto il presidente italiano Sergio Mattarella: “Aleppo è una ferita per la coscienza di ciascuno di noi: tutti sono perdenti, tutti siamo perdenti”. Fa riflettere quanto è successo ad Aleppo: veramente un’azione che pesa un po’ sulla coscienza di tutti.








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