2016-12-22 11:47:00

Papa ai dipendenti vaticani: no al lavoro nero, niente sotterfugi


Il Papa torna a dire no al “lavoro in nero”. Francesco ha incontrato i dipendenti vaticani per gli auguri natalizi e nel suo discorso li ha ringraziati per quanto fanno ogni giorno, ribadendo che “dobbiamo impegnarci, ciascuno con la propria responsabilità, a fare in modo che il lavoro sia degno, sia rispettoso della persona e della famiglia, sia giusto”. Alessandro Guarasci:

Il lavoro ha una grande importanza per la vita di ogni persona. E infatti il Papa dice che “mentre ringraziamo, preghiamo per le persone e le famiglie, in Italia e in tutto il mondo, che non hanno il lavoro, oppure, tante volte, fanno lavori non degni, pagati male, dannosi per la salute… Dobbiamo sempre ringraziare Dio per il lavoro”. Francesco poi puntualizza:

“Dobbiamo impegnarci, ciascuno con la propria responsabilità, a fare in modo che il lavoro sia degno, sia rispettoso della persona e della famiglia, sia giusto. E qui in Vaticano abbiamo un motivo in più per farlo, abbiamo il Vangelo, e dobbiamo seguire le direttive della Dottrina sociale della Chiesa. Qui in Vaticano io non voglio lavori che non siano su questa strada: niente lavoro in nero, niente sotterfugi”.

Il Papa quindi ringrazia ogni dipendente per il lavoro svolto, “per l’impegno che mette ogni giorno nel fare il suo lavoro e cercare di farlo bene, anche quando magari non sta tanto bene, o ci sono preoccupazioni in famiglia…”.  

Il Vaticano è una realtà piccola, nonostante vi lavorino poco di meno di 3 mila di persone, e dunque “si riesce a percepirla nel suo insieme – dice Francesco – con le diverse mansioni che formano il tutto e ciascuna è importante":

“I vari settori di lavoro sono vicini e collegati, ci si conosce un po’ tutti; e si sente la soddisfazione di vedere un certo ordine, che le cose funzionano, con tutti i limiti, naturalmente, si può sempre migliorare e si deve, ma fa bene sentire che ogni settore fa la sua parte e l’insieme funziona bene a vantaggio di tutti. Qui, questo è più facile, perché siamo una realtà piccola, ma ciò non toglie nulla all’impegno e al merito personale; e pertanto sento il desiderio di ringraziarvi”.

Francesco poi ricorda che questo è stato l’Anno della Misericordia. Dunque, ”il Signore quest’anno ha fatto straripare su di noi la sua misericordia. E tutta questa grazia è finita con la fine del Giubileo? No! Questa grazia è dentro di noi, perché noi la facciamo fruttificare nella vita di ogni giorno, sia in famiglia sia al lavoro e dappertutto”.  E poi un augurio: “Che i vostri cuori siano pieni di misericordia, pieni della grazia del Giubileo che Gesù viene a riaccendere in noi”.








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