2016-12-21 10:14:00

Il dramma delle donne Yazide schiave dell'Isis


Nadia Murad Basse e Lamya Haji Bashar sono le due giovani donne Yazide cui è stato assegnato il premio Sacharov 2016, il più prestigioso riconoscimento per i diritti umani assegnato ogni anno dal Parlamento europeo. Le due donne - rispettivamente di 23 e 18 anni - sono fuggite dalla prigionia dei miliziani del sedicente Stato Islamico dove erano quotidianamente costrette a subire violenza e a confezionare cinture espolosive.

Fausta Speranza, giornalista dell'Osservatore Romano, ha avuto la possibilità di intervistarle in esclusiva per le testate vaticane e ne racconta la terribile storia. Queste giovani donne, rapite dai propri viollaggi nel nord dell'Iraq, hanno dovuto assistere all'uccisione delle proprie madri e all'assassinio dei membri delle proprie famiglie. Poi come le altre ragazze del villaggio sono state trasformate in "bottino di guerra", schiavizzate e stuprate. Fino al momento della fuga definitiva, avvenuta doo molti tentativi, puniti con inenarrabile durezza.

Oggi, Nadia e Lamya portano con coraggio la propria testimonianza e si battono contro la tratta di esseri umani. Il male - dicono - non le ha piegate, ma bisogna combattere contro questa forma di violenza di cui sono preda ancora 3mila giovani donne yazide.

(a cura di Stefano Leszczynski)








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