2016-12-20 13:34:00

Luci e ombre centrafricane


Come spesso accade quando si parla di Africa, i riflettori mediatici su paesi che vivono condizioni d’instabilità e conflitto restano accesi e puntati solo per breve tempo e in modo irregolare.

E’ il caso della Repubblica Centrafricana che cerca faticosamente di superare gli effetti di una guerra civile sanguinosa e che ha lasciato segni profondi nel tessuto sociale del paese. Eppure non mancano i segnali positivi, anche e soprattutto dopo lo straordinario evento di fine novembre 2015, quando Papa Francesco ha voluto aprire la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia proprio nella cattedrale della capitale centrafricana, Bangui. Da allora, il processo elettorale si è concluso pacificamente con  l'elezione di Faustin-Archange Touadéra, il quale, per la sorpresa di molti.  ha promesso una "rottura" col passato. Destano speranze anche gli impegni presi dalla Conferenza dei Donatori, svoltasi a Bruxelles e gli investimenti sembrano aumentare. Molti anche gli aiuti da parte della Chiesa, che dimostrano l’attenzione costante che il Vaticano mostra nei confronti di questo Paese del cuore dell’Africa.

Numerosi, al contempo, gli elementi che  preoccupano. Dalla mancanza, fin qui, di un effettivo disarmo, al caos rappresentato dalla galassia dei ribelli, alla fragilità delle frontiere. Senza dimenticare le spesso pessime condizioni igienico-sanitarie che rendono reale il rischio di epidemie,  con un tasso di tifo endemico e la presenza massica ed estesa della malaria.

Delle luci e delle ombre sul futuro della Repubblica Centrafricana, parliamo con una testimone d’eccezione, Suor Elianna Baldi, missionaria comboniana giunta, in un paese che sente ormai come il ‘suo’, nel  2011. L’azione dei comboniani è particolarmente attiva nel settore dell’educazione e del diritto alla scuola. Con Suor Elianna, parliamo anche dell’importante appuntamento del 18 gennaio a Bangui, per celebrare il cinquantesimo anniversario dalla Dichiarazione sull'Educazione Cristiana - Gravissimum educationis.








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