Dopo la lettera di Papa Francesco al Presidente siriano Assad e il suo appello ad “impegnarsi con tutte le forze per la protezione dei civili…. è un obbligo imperativo e urgente!”, scendono in campo per la popolazione di Aleppo anche i vescovi francesi. In una dichiarazione diffusa questa mattina e ripresa dall'agenzia Sir, il Consiglio permanente della Conferenza episcopale francese (Cef) esprime viva preoccupazione per la situazione della popolazione di Aleppo.
Il gioco strategico delle potenze presenti ignora completamente la dimensione
umana
“Mentre la comunità internazionale si limita a dichiarazioni di indignazione – scrivono
i presuli -, il gioco strategico delle potenze presenti ignora completamente la dimensione
umana. Le persone sono schiacciate sotto le bombe, costrette all’esodo, uccise”. Oggi,
prosegue la denuncia dei vescovi, “sono prive di tutto: la situazione umanitaria è
terribile”. “Con Papa Francesco – si legge ancora nella dichiarazione, la cui prima
firma è quella di mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della
Cef - la Conferenza dei vescovi di Francia rivolge un appello “ad impegnarsi con tutte
le forze per la protezione dei civili…. è un obbligo imperativo e urgente!”.
Dobbiamo accogliere e accompagnare i rifugiati siriani nel lungo periodo
Secondo i vescovi, “questa situazione rimette tutti noi, eletti, responsabili e cittadini
, davanti alle nostre responsabilità nei confronti dell’accoglienza dei migranti e
degli stranieri. Non possiamo chiudere gli occhi sulla situazione dei rifugiati nel
nostro Paese. Dobbiamo accoglierli e accompagnarli nel lungo periodo. Per migliaia
di persone, questa situazione è spesso indegna, in particolare nell’Ile-de-France
dove, sotto l’apparenza di prendersene cura, ci si accontenta di spostarli di qualche
chilometro”.
I vescovi chiamano tutti i francesi a mostrarsi solidali con quelli che
soffrono
Mentre si avvicina il Natale, i vescovi chiamano tutti i francesi a “non abbassare
le braccia e a mostrarsi solidali con quelli che soffrono, vicini e lontani”. A firmare
il documento, oltre a mons. Pontier, sono i due vice-presidenti Pierre-Marie Carrè
e Pascal Delannoy, e gli altri sette membri del Consiglio permanente. (R.P.)
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